Il pubblico ministero Gloria Andreoli, al termine della sua requisitoria, ha chiesto tre condanne e sette assoluzioni, al processo scaturito dalla maxi operazione “Cappio” che avrebbe fatto luce su un giro di usura ed estorsioni. I reati ipotizzati sono associazione a delinquere, usura aggravata, minaccia ed estorsione. La pena più alta, 18 anni di reclusione è stata proposta per il settantunenne Antonio Maira; 12 anni ciascuno per il fratello Giuseppe, e il commerciante Giuseppe Lo Brutto.
I fatti risalgono a partire dal 2008. Sul banco degli imputati siedono: Antonio Maira, 71 anni; Giuseppe Lo Brutto, 59 anni; Angelo Gloria, 59 anni; Giuseppe Zucchetto, 47 anni; Calogero Liuzzi, 41 anni; Ivan Sciabbarrasi, 45 anni; Giuseppe Maira, 66 anni; Antonio Gianluca Canicattì, 37 anni; tutti di Canicattì, Angelo Valletta, 67 anni, di Enna e Giuseppe Liuzzi, 39 anni, di San Cataldo.
Le vittime sono tre imprenditori di Canicattì, e alcuni artigiani. I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, hanno rinviato il processo al 16 dicembre, per le eventuali repliche, e la sentenza.