Nei locali dell’Empedocle consorzio universitario di Agrigento, il prof. Giovanni Civiltà, Presidente del consiglio comunale di Agrigento ha incontrato il presidente del CUA, Nenè Mangiacavallo.
L’incontro, a cui ha partecipato il vicepresidente Giovanni Di Maida, inserito nell’ambito di incontri istituzionali che il Presidente dell’assise agrigentina sta compiendo per incontrare i vertici delle istituzioni della provincia, è stata l’occasione per discutere della salute di cui gode l’università dei templi di Agrigento, e dei progetti che si vogliono promuovere per la realizzazione di iniziative rientranti nel rilancio del polo universitario.
L’offerta formativa di un’università che vuol guardare al futuro dovrà caratterizzarsi per la sua coerenza e per l’identità culturale legata al luogo in cui opera, tenendo conto delle sue diverse specificità.
Bisogna costruire, afferma Giovanni Civiltà, in un’ottica di crescita, un’università che rilanci la propria vocazione di istituzione aperta alla città, che con la sua storia millenaria, scruti il mondo del mediterraneo che le si pone innanzi.
Guardare avanti e disegnare il futuro, deve essere questo l’impegno di un’università che ha un ruolo strategico nel dialogo con le diverse culture del Mediterraneo. La storia di questa regione sta tutta nella sua geografia, collocata fisicamente al centro di ciò che per millenni è stato il mondo conosciuto, prima dell’avvento dell’epoca moderna.
Grazie alla storia di cui noi siamo depositari è possibile aprire, afferma Giovanni Civiltà, un forte dialogo con le diverse culture del Vicino e del Medio Oriente.
L’incontro è stato l’occasione per discutere dell’opportunità e l’importanza di portare, dentro il centro urbano, nel cuore della città araba, alcuni corsi di laurea; legando la crescita dell’università alla crescita economico sociale della città dei templi.
Il presidente del consiglio comunale, al termine dell’incontro, ha rilanciato ai vertici del CUA la proposta di istituire in città, cercando la collaborazione delle diverse realtà imprenditoriali che insistono sul territorio isolano, un Corso di restauro archeologico che possa formare la figura tecnica del restauratore, dando agli allievi le necessarie conoscenze e competenze per inserirsi con grande professionalità nel mondo del lavoro.
Creare un Polo ed una didattica di eccellenza, vuol dire produrre ricadute occupazionali anche verso il territorio in cui la struttura interessata opera ha concluso Giovanni Civiltà.