Il 18 dicembre si celebra la Giornata mondiale del migrante nel tentativo di rafforzare la campagna delle Nazioni Unite per proteggere i migranti globali. La scelta di questa data è legata all’adozione da parte dell’assemblea generale delle Nazioni Unite della “Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie” del 18 dicembre 1990.Gli immigrati contribuiscono con le loro conoscenze, reti e competenze per costruire comunità più forti e più resilienti. Il panorama sociale ed economico globale può essere modellato da decisioni importanti per affrontare le sfide e le opportunità presentate dalla mobilità globale e dalle persone in movimento. In questi anni abbiamo assistito a tanti dibattiti sul tema dell’immigrazione, un tema importante che mette in gioco la sensibilità individuale ma anche il “sentire” della collettività, le decisioni politiche, la volontà o meno di rendere la società intera più attenta e solidale. L’istituto Esseneto di Agrigento ha voluto affrontare questi temi con i ragazzi , magari partendo dai racconti di chi ha vissuto in prima persona il senso di esclusione, il trovarsi su un confine che rappresenta la salvezza e venire respinti.Lo ha fatto questa mattina, 19 dicembre, affrontando i tema “Non esiste frontiera: storia e racconti di accoglienza e solidarietà”. All’appuntamento sono intervenuti, tra gli atri, il vicario generale della diocesi di Agrigento, don Giuseppe Cumbo, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Agrigento, Maria Buffa, il dirigente dell’istituto, Francesco Catalano. “Perchè ci sia mobilità sociale bisogna studiare-dice il dirigente scolastico Provinciale, Buffa– la scuola è il momento di partenza per andare avanti. Con questi ragazzi riusciremo ad andare avanti insieme e ad accogliere chi non ce la fa da solo”. “Il nostro istituto– afferma il dirigente dell’Esseneto, Catalano–vuole raccogliere la scuola sul tema dell’accoglienza con performance, dibattiti , incontri. In questo momento di festività natalizie vogliamo ancor di più invitare all’accoglienza.” Un messaggio di speranza e riflessione quello di don Giuseppe Cumbo “sul fenomeno dell’immigrazione e dell’inclusione- dice-vedere lo straniero e quanti approdano nella nostra terra non come un pericolo ma come un’opportunità per potere crescere nella comunione.”