Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Sabrina Bazzano, ha inflitto la condanna a 6 mesi di reclusione a carico di D.M., 38enne, di Grotte. Assolta la moglie, A.B., una 34enne, anche lei grottese. I due erano accusati di ricettazione, e furto di energia elettrica. Accolte in gran parte le tesi proposte dal legale difensore degli imputati: l’avvocato Gianfranco Pilato. Il pubblico Ministero al termine della sua requisitoria aveva avanzato richiesta di condanna ad uno anno e sei mesi di carcere ciascuno.
La coppia era finita in manette in seguito ad una perquisizione domiciliare dei carabinieri. Rinvenuti telefoni cellulari, telecamere, decoder, registratori e altri materiali, risultati di provenienza furtiva. Poi la scoperta dell’allaccio abusivo alla rete del gestore Enel, per alimentare di corrente elettrica l’abitazione. “Raccolgo ferraglia ed ho trovato quei prodotti informatici dentro ad un sacco, in un cumulo di rifiuti, abbandonati in strada. Con l’allaccio abusivo alla rete elettrica, trovato a casa, mia moglie non c’entra nulla”. Una giustificazione del’uoomo che non gli è servita ad evitare la condanna.
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