Un anno e sette mesi di reclusione, con le accuse di minaccia aggravata e furto, è la pena inflitta al trentaquattrenne di Agrigento, Gianluca Infantino. La condanna diventa definitiva con la pronuncia della Cassazione. Confermato il verdetto della Corte di Appello di Palermo. Infantino, pregiudicato per vari reati e arrestato diverse altre volte dopo questo fatto, in questa vicenda era finito in manette, la sera del 31 ottobre del 2018, in via XXV aprile, dopo la segnalazione di alcuni dipendenti del vicino cinema, che lo avrebbero visto razziare alcune auto parcheggiate.
Insieme a un minorenne, avrebbe forzato le serrature delle vetture, rubando due autoradio, un paio di occhiali da sole e un navigatore satellitare oltre, probabilmente, a numerosi oggetti non individuati. Poi avrebbe minacciato uno degli addetti della sala cinematografica, che lo avrebbe visto rubare. Dopo la segnalazione venne bloccato e arrestato dai carabinieri della Compagnia di Agrigento.
In primo grado, il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Alessandro Quattrocchi, lo aveva condannato a tre anni di reclusione. I giudici d’appello hanno, poi, accolto gran parte dei motivi del ricorso del difensore, l’avvocato Calogero Lo Giudice, e ridotto sensibilmente la pena, ed è stata decisa l’assoluzione per violazione della Sorveglianza speciale di Pubblica sicurezza, e per alcune ipotesi di furto, e danneggiamento.
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