Hanno messo a segno oltre 50 furti di rame e costosissimi accumulatori per ponti radio, e una rapina in meno di un anno nei territori di Camporeale e Partinico, ma anche nell’Agrigentino.
Ma non disdegnavano i furti d’auto e di ripulire abitazioni e negozi. Con una media di un colpo a settimana erano diventati l’incubo dei cittadina.
In esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del tribunale di Palermo Roberto Riggio su richiesta del sostituto procuratore Enrico Bologna e dell’aggiunto Ennio Petrigni, i carabinieri della Compagnia di Partinico hanno eseguito 15 misure cautelari: otto persone sono finite in carcere, tre agli arresti domiciliari, mentre quattro hanno l’obbligo di presentazione in caserma per la firma.
I quindici destinatari di misura cautelare devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di furti aggravati, ricettazione dei beni illecitamente sottratti, rapina, false denunce di furti. La banda era specializzata nel rubare cavi di rame e batterie di ponti ripetitori ma anche di numerose autovetture e in abitazioni nei territori di Camporeale, Partinico e in diversi altri comuni delle province di Agrigento, Palermo e, Trapani.
L’indagine è cominciata nel dicembre del 2018 dopo numerosi furti di rame avvenuti nella provincia di Partinico a distanza di pochi giorni uno dall’altro. Più precisamente, sono stati accertati 5 diversi episodi di furti di cavi di rame, per un peso complessivo di 300 chili, ai danni delle infrastrutture Enel per la rete di distribuzione dell’energia elettrica e, in caso, anche presso un cimitero comunale, 21 furti di batterie (in totale oltre 200 dispositivi) presso i ponti ripetitori di proprietà delle società Vodafone, Wind Tre e anche Leonardo Company, 14 furti di auto e 1 furto di un trattore, 11 furti in abitazioni rurali ed estive, 1 rapina (gioielli e denaro contante) in casa di un’anziana in provincia di Trapani e il furto dell’impianto di videosorveglianza e dei sanitari del Centro Polifunzionale del Comune di Camporeale.
In carcere sono finiti con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione Angelo Alamia, 42 anni di Partinico; Gaspare Castello, 32 anni di Partinico; Giuseppe Gallina, 60 anni di Cinisi; Giampiero Palazzolo 31 anni di Camporeale e Roberto Palazzolo, 38 anni di Partinico. Sempre in carcere ma per furti e ricettazione e senza l’accusa di associazione a delinquere sono finiti Nicola Lombardo, 30 anni di Camporeale; Vincenzo Mulè, 20 anni di Camporeale e Franco Palazzolo, 57 anni di San Giuseppe Jato. Il gip ha deciso per gli arresti domiciliari per Giuseppe Primoletto, 43 anni di Camporeale; Benedetto Calogero Ferrara, 26 anni di Camporeale e Salvatore Mulè 23 anni di Camporeale.