Martini e Grani guidano la rimonta: Agrigento firma un parziale devastante e conquista due punti pesanti.
Una Fortitudo solida, intensa e capace di cambiare pelle in corsa ribalta Legnano con un ultimo quarto da 28-10 e conquista due punti pesanti al PalaMoncada. Dopo un match a lungo in equilibrio, la squadra di Cagnardi trova nell’energia del gruppo e nella prova dominante di Grani e Martini la chiave per spaccare la partita.
Primo quarto: ritmo basso, Agrigento più lucida
Dopo il minuto di silenzio si parte con Zampogna, Querci, Conti, Chiarastella e Martini. Proprio Martini inaugura il referto, in un avvio “calcistico” da 2-1 dopo tre minuti. Legnano fatica ad accendersi, ma Agrigento non punge quanto potrebbe.
Quinti è l’unico vero riferimento offensivo dei Knights e sale velocemente in quota punti, mentre Mastroianni sfrutta le maglie larghe della difesa biancazzurra. Querci risponde con la prima tripla pesante della serata e scalda il palazzetto.
Il primo quarto si chiude 21-18 Fortitudo, favorita da una buona presenza difensiva che costringe Legnano a tre palle perse.
Secondo quarto: Legnano innesta la marcia, Akragas corta nelle rotazioni
Si rientra con Cagliani, Querci, Conti, Disibio e Grani, ma i falli diventano subito un fattore: Cagliani sale a 4 infrazioni in appena otto minuti di utilizzo. Legnano trova ritmo con Oboe e Stepanovic, mentre Quinti resta un incubo per la difesa.
La Fortitudo ruota, di fatto, a sei uomini: impatto minimo per Viglianisi, Disibio e Orrego, mentre gli ospiti possono contare su una panchina più lunga e continua.
Il primo tempo si chiude con Legnano avanti 37-42, trascinata dal dominio nel pitturato (15/19 da due) e da 14 rimbalzi difensivi, contro gli appena 8 di Agrigento.
Terzo quarto: equilibrio totale
Martini riparte forte, ma Legnano accende le triple di Cizauskas e Oboe. Cagnardi punta sulla coppia Zampogna–Cagliani, con Conti da collante tra esterni e lunghi.
Il coach inserisce contemporaneamente Grani e Martini, soluzione già vista per necessità nella gara precedente: due centri adattati a giocare da “4” che però non offrono grande visione di gioco.
Il quarto si chiude con la tripla sulla sirena di Scali per il 52-55. Legnano guida grazie ai rimbalzi (27 a 20) e alle percentuali più solide.
Quarto periodo: l’uragano biancazzurro
La Fortitudo parte con ordine e pazienza, costruendo un parziale di 8-0 che ribalta subito l’inerzia: Zampogna, Querci e un Grani devastante firmano il nuovo vantaggio sul 60-55.
Il PalaMoncada esplode quando Grani sigla il +10 su assist di Querci, mentre Legnano perde lucidità e palloni in serie. Piazza chiama timeout, ma poco dopo viene espulso per doppio tecnico: Conti realizza quattro liberi di fila.
Agrigento scappa fino al +16, sospinta dalla grinta di Zampogna (applauditissimo) e dal dominio nel pitturato. Nel finale c’è apprensione per l’uscita di Zampogna per infortunio alla caviglia, mentre Cagliani fatica nella gestione del pallone.
Legnano prova un ultimo sussulto, ma ormai la gara ha preso la rotta biancazzurra.
Il finale
La Fortitudo chiude 80-65, spaccando la partita con un impressionante 28-10 nell’ultimo quarto.
Chiavi del match
- Tiri liberi decisivi: Agrigento 29/33.
- Ultimo quarto perfetto: energia, rimbalzi, difesa.
- Martini (16 pti) ancora trascinante.
- Grani in doppia doppia, onnipresente nei momenti chiave.
- Zampogna: leadership e controllo finché resta in campo.
MVP
Fortitudo: Zampogna (12 punti, 5 assist, 2 rimbalzi) – Cuore e cervello dell’ultimo quarto.
Legnano: Cizauskas (13 punti, 3 rimbalzi, 4 assist).
Parziali: 21-18, 16-24, 15-13, 28-10.

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