Persa l’imbattibilità casalinga, alla Fortitudo non resta altro da fare che dimenticare in fretta questa battuta d’arresto e preparare al meglio l’insidiosa trasferta del PalaBianchini di Latina. Proseguire sulla strada intrapresa prima dello stop contro Treviglio non sarà semplice, visto che la gara contro i nerazzurri laziali inaugura il ciclo di ferro contro alcune delle formazioni “top” del girone. Da qui fino alla fine dell’anno, infatti, per gli uomini di coach Franco Ciani l’asticella delle difficoltà sarà in continua ascesa: dopo Latina seguirà la trasferta di Scafati, poi Tortona in casa, Casale Monferrato in trasferta, la sfida interna all’attuale capolista Virtus Roma, mentre l’atmosfera natalizia farà da sfondo al derby del PalaConad contro Trapani.
Gli avversari — I nerazzurri, allenati per il quarto anno consecutivo da coach Franco Gramenzi, finora hanno giocato all’insegna della discontinuità: dopo aver steccato la prima di campionato, hanno prima inanellato tre vittorie di fila, subito seguite da altrettante sconfitte.
Ai nastri di partenza del campionato, molti addetti ai lavori avevano pronosticato un campionato di vertice per la formazione laziale che anche quest’anno ha allestito un ottimo roster: confermati il centro Giovanni Allodi e la talentuosa guardia Riccardo Tavernelli, dalla retrocessa Viola Reggio Calabria sono arrivati due top players come l’eclettico italo-svizzero Patrick Baldassarre e la temibile guardia italo-argentina Agustin Fabi. I due spot stranieri sono stati occupati dall’inglese ex-Scafati Andrew Lawrence e dal rookie americano Mike Carlson. Altri elementi di spicco sono i due classe ’97 Alessandro Cassese e Giorgio Di Bonaventura.
Che partita sarà? — Quello di domenica sarà il confronto tra il secondo e il terzo miglior attacco del girone: Latina realizza ben 85.4 punti di media e la Fortitudo 83.4; tuttavia i nerazzurri hanno anche la seconda peggior difesa con 87 punti di media subiti a fronte dei 79.3 degli uomini di coach Ciani. Gioco perimetrale, spaziature e ritmi altissimi sono i requisiti della squadra di Gramenzi dotata di centri che hanno la visione di gioco degna di un playmaker: Carlson (206cm) e Baldassarre (204) giocano bene anche lontano dal canestro e tirano dall’arco rispettivamente con il 30 e 25%; ottima la circolazione della palla con Tavernelli secondo miglior assistman del girone (5.6), ma anche Fabi con 4 e Baldassarre con 3.8 contribuiscono molto bene alla causa.
The Woking’s Arrow — Andrew Lawrence. Nato a Woking (la “Maranello d’Inghilterra”, essendo la sede della scuderia McLaren), Lawrence, play classe ’90, sembra essere il motore perfetto per la strategia di gioco dei nerazzurri. Si è messo in luce la scorsa stagione con la maglia di Scafati e si sta confermando anche quest’anno con 13 punti di media (33% dall’arco) seguiti da 3 rimbalzi e 2.5 assist. Probabile starting five: Lawrence, Carlson, Fabi, Tavernelli, Baldassarre.