Fondo salva-imprese ritirato dallo “Sblocca Cantieri”. Cmc annuncia stop lavori, norma inserita nel decreto Crescita

La norma che riguarda il Fondo salva-imprese viene ritirata dal decreto Sblocca Cantieri e la Cmc, società che si sta occupando dei lavori di raddoppio della Agrigento-Caltanisetta e Agrigento-Palermo, annuncia il blocco dei cantieri. Intanto il Ministro Toninelli annuncia tramite social l’inserimento della stessa norma nel decreto Crescita, ma questo dovrà prima superare il voto alla Camera. Imprese e creditori stanchi di propaganda politica, chiedono soluzioni dirette ed efficaci.

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Il Fondo salva-imprese potrebbe salvarsi, è stato ritirato dal Governo nazionale dal decreto Sblocca Cantieri ma inserito nel decreto Crescita, in discussione alla Camera.

Ieri mattina, il comitato dei creditori della Cmc di Ravenna (la società che per conto di Anas sta effettuando i lavori lungo le statali Agrigento-Palermo e Agrigento-Caltanissetta) si era svegliato sul piede di guerra.

Tensione sorta dopo avere “appreso che il Governo nazionale ha improvvisamente ritirato dal decreto Sblocca Cantieri l’emendamento con cui si istituiva il Fondo salva-imprese”, col quale la Cmc avrebbe ricevuto un’anticipazione sui suoi crediti pari al 70%. “A meno di ripensamenti odierni dell’esecutivo prima del voto finale al Senato – scriveva ieri il gruppo creditore – avvieremo l’immediato blocco dei cantieri sulla Agrigento-Caltanissetta e sulla Palermo-Agrigento”.

In serata poi, la novità. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha annunciato l’inserimento della norma che riguarda il Fondo salva-imprese nel decreto Crescita. Il decreto è in discussione alla Camera e dunque, per far andare in porto la norma, i deputati dovranno prima completare l’iter del decreto.

Il comitato dei creditori della Cmc, ieri, aveva rivolto un appello anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un problema, la mancata riscossione dei crediti, non solo della Sicilia, descritta come l’ultima provincia della quale non importa niente a nessuno, ma – scrivono i creditori – è un dramma che ha messo sul lastrico l’intero paese, con migliaia di imprese che da anni non ricevono pagamenti per almeno un miliardo di euro.

Per il Comitato “la visita ai cantieri fatta dal premier Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro Danilo Toninelli, è stata vanificata dai comportamenti successivi di chi avrebbe dovuto tradurre gli impegni politici in fatti concreti: prima si è attaccato e bloccato il governo regionale, poi si sono assunti impegni solenni, convocate riunioni al tavolo tecnico, decisi continui rinvii”. “Passate le elezioni – continua il comitato -, zero su tutta la linea e imprese che, per assecondare la richiesta di prosecuzione dei lavori, si sono ulteriormente indebitate”.

I creditori della Cmc auspicano di essere tutelati alla stregua delle aziende del Nord e chiedono “una soluzione non propagandistica ma diretta, semplice, chiara, efficace e immediata”.

Fonte www.siciliatv.org