“Diffida, alla Procura della Repubblica, nei confronti di quanti hanno pubblicato il totale del costo per un pernottamento, comprendendo una tassa di soggiorno che non è ancora applicata, né è attualmente applicabile ai sensi di legge“. Lo dichiara il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, a seguito della denuncia di Federalberghi secondo cui alcuni titolari di strutture ricettive avrebbero già inserito sui loro portali la previsione del pagamento di una tassa di soggiorno con importi fino a 10 euro.
Riteniamo, continua Firetto, che sia un’azione penalmente perseguibile, ancor più grave qualora la tassa sia già stata riscossa da tali strutture ai danni di ignari clienti. La tassa di soggiorno non può essere riscossa, né una volta riscossa può essere corrisposta in alcun modo all’amministrazione comunale”.
E’ un fatto gravissimo – conclude Firetto – la diffida sarà trasmessa perché sia valutata la sussistenza di reati nella condotta dei titolari di tali strutture”.
Anche l’amministratore del Distretto turistico di Agrigento, Gaetano Pendolino, appoggia la presa di posizione del Sindaco.
“Lo abbiamo già affermato in più occasioni, afferma Pendolino, siamo contrari ad ogni forma di speculazione e chiediamo da parte di tutti il rispetto delle regole. Banali espedienti contro legge creano un danno all’immagine della città ed in particolare alla qualità dell’intero sistema dell’ospitalità agrigentina. Auspichiamo che si faccia luce subito sulla vicenda e che le responsabilità siano accertate”.
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