Filippo Romano il prefetto di Agrigento Capitale della Cultura 2025: “Noi faremo il massimo”

“L’attività antimafia è fondamentale sia come coordinamento delle forze di polizia, sia in Prefettura con le certificazioni antimafia e anche il controllo sui Comuni. Non avremo nessuna tolleranza e incertezza davanti alla pur minima ipotesi di infiltrazione mafiosa”. L’ha detto il neo prefetto di Agrigento, Filippo Romano, presentandosi alla città. VIDEO

Ad Agrigento da poco più di 24 ore e l’agenda del neo prefetto Filippo Romano è subito piena di appuntamenti. Non solo quelli di rappresentanza, ma soprattutto legate alle tante emergenze lasciategli in eredità da chi l’ha preceduto. Il Prefetto ha subito preso parte all’incontro con il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Qui è stato esposto uno spaccato del territorio che non è solo terra di frontiera e porta del Mediterraneo impegnata in prima linea con gli sbarchi di immigrati, ma anche provincia carente di infrastrutture, con quelle realizzate che elemosinano interventi di manutenzione straordinaria. Ma Agrigento è anche “Capitale della Cultura 2025, “una città viva che ho trovato molto migliorata – dice il Prefetto che si è ufficialmente insediato ieri mattina, 23 maggio, al palazzo di Governo – rispetto a quella che ricordavo”.  Romano, 57 anni, nato a Udine ma da famiglia siciliana (il nonno e il padre furono magistrati anche a Messina), è entrato nel Corpo prefettizio nel 1994. Ha maturato una carriera molto variegata. Conosce il territorio agrigentino perchè è stato commissario straordinario dei Co­mu­ni di Ca­ni­cat­tì e Ra­cal­mu­to. Preparato anche sul tema rifiuti, perchè già Com­mis­sa­rio del­la Ter­ra dei Fuo­chi in Cam­pa­nia.

Agrigento Capitale della Cultura 2025″ deve essere un’occasione. Noi faremo il massimo non solo sull’ordine pubblico, ma anche come coordinamento

Un ufficio decentrato a Lampedusa. “Il mio desiderio è trovare, per Lampedusa, un sistema che funzioni da solo. Il Governo sta rinforzando moltissimo l’intervento diretto sull’isola. Verrà creato un ufficio permanente del Ministero proprio a Lampedusa, il Comune probabilmente darà una sede, troveremo degli alloggi in pianta stabile per i colleghi. Un vice prefetto verrà posto a capo di questo ufficio distaccato della prefettura. A capo un vice prefetto con esperienza immigrazione, con lei ci sarà un collega più giovane e poi dei funzionari dei vigili del fuoco e della polizia. Sarà una bella task force sul territorio”. Il Prefetto in queste ore è già a lavoro su Lampedusa per le aree di stoccaggio barchini e rifiuti speciali, carburanti, entrambe poste sotto sequestro. “L’ex base Loran non è pronta, potrebbe esserlo in tre mesi. Bisogna trovare una soluzione intermedia perché 3 mesi significa finire l’estate. E il problema è l’estate”. Lo scorso 18 aprile, proprio nell’ex base Loran di Capo Ponente c’era stato il sopralluogo dell’allora neo commissario per lo stato d’emergenza migranti, il prefetto Valerio Valenti. II neo prefetto di Agrigento ha ricordato che, sulla più grande delle isole Pelagie, presto sorgerà anche un commissariato di polizia. “Un presidio utile in un territorio speciale”.

Tolleranza zero su infiltrazioni mafiose. «Ho gestito 7 Comuni (5 sciolti per mafia) e una Provincia. So di cosa parliamo e so che dobbiamo restare con la guardia alta. Seguendo i soldi, con la legge La Torre, si capisce dove vanno gli interessi di Cosa nostra, perché la mafia è anche una forma di imprenditoria assistita da un fattore produttivo aggiuntivo rispetto al lavoro e capitale che è l’uso della violenza – ha spiegato – . Noi saremo vicini ai sindaci nei limiti della nostra possibilità perché oggi fare i sindaci è un’impresa complicatissima. Veniamo da decine di anni di riduzione del personale. Ci sono Comuni, uffici, comprese le Prefetture desertificate. E questo non può funzionare. Se non hai materialmente i vigili urbani non assicuri il servizio, poi qualifichi i vigili urbani affinché siano all’altezza. E molti Comuni sono in condizioni difficilissime». Insomma tutte le premesse e la volontà di svolgere un buon lavoro.