Nella giornata di mercoledì, 3 maggio, la Dirigente dell’ Istituto “Luigi Pirandello” di Bivona, Giusi Gugliotta insieme alla professoressa Anna Petruzzelli, referente di Educazione civica, agli studenti e a tutto il corpo docente, hanno accolto la dottoressa Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino.
L’incontro, organizzato grazie alla vigile azione educativa della Dirigente, è stato luogo privilegiato di un’esperienza formativa di grande spessore etico-civile: un dialogo sincero ed emozionante con Fiammetta Borsellino, finalizzato alla promozione della legalità.
Spesso infatti si parla di legalità e di antimafia, valori di cui ogni cittadino, non solo dovrebbe appropriarsi, ma dovrebbe anche e soprattutto tutelarli e difenderli dai mostri, sempre in agguato, della corruzione e della mafia.
Le azioni di promozione, di tutela e di salvaguardia di tali valori vengono affidate in primis alle famiglie, alla società civile, alle istituzioni, alla scuola. Quest’ultima nello specifico ha il compito fondamentale di promuovere attività e percorsi finalizzati allo sviluppo del senso civico in ogni alunno e alunna, che dovranno diventare cittadini di domani. La scuola non può e non deve abbassare la guardia nella lotta contro ogni forma di illegalità di malaffare e di connivenza mafiosa, deve proporre modelli e valori concreti di crescita umana e civile.
In tal senso le attività didattiche ed anche i progetti realizzati sono numerosi e differenti, ma il più delle volte rimangono elementi astratti oppure fanno presa momentaneamente sulle studentesse e sugli studenti, nulla a che vedere con il grande impatto e coinvolgimento emotivo di una testimonianza concreta e diretta.
Fiammetta, così come vuole essere chiamata, è una donna carismatica, sorridente, appassionata, che ha trasformato il male ricevuto in bene, diventando testimone diretta dei principi di legalità, di giustizia, di onestà.
Lo ha fatto in maniera schietta e spontanea, sorridendo agli studenti del “Pirandello”, infondendo loro la speranza, la positività, il senso del dovere, la naturalezza. Rivolgendosi ai ragazzi, ha ribadito in modo acceso che ancora si può e si deve fare tanto nella lotta contro la mafia, che ci vuole impegno, rispetto delle regole, cuore nell’amare la vita e nel costruire e difendere i valori civili e politici in cui hanno creduto e credono ancora oggi molti uomini onesti.
Perseguire questi valori nella nostra quotidianità è una testimonianza fondamentale per far crescere una società migliore, non vanificando il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e di tutti quegli uomini giusti e onesti morti ammazzati per mano delle criminalità organizzate.
Al termine dell’incontro, la Dirigente ha espresso gratitudine per il faticoso impegno che porta avanti Fiammetta Borsellino, soprattutto per la ricerca della verità sull’assassinio del padre e degli agenti della scorta
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