Il pubblico ministero Elenia Manno, con il coordinamento del procuratore capo Luigi Patronaggio, e dall’aggiunto Salvatore Vella, hanno emesso un provvedimento di fermo a carico di Helmi El Loumi, 22enne, di nazionalità tunisina, indiziato di essere uno degli scafisti del natante, collassato a picco, ad un miglio dall’Isola dei Conigli, a Lampedusa, lo scorso 23 novembre. E’ indagato del reato di naufragio, e delle ipotesi di favoreggiamento della immigrazione clandestina, e omicidio colposo plurimo. Il fermo è stato eseguito dal personale della squadra Mobile della Questura di Agrigento. Nel naufragio hanno perso la vita una ventina di migranti.
Helmi El Loumi è ritenuto responsabile, in concorso con altri migranti allo stato rimasti ignoti, della violazione alle disposizioni contenute nel decreto legislativo sull’immigrazione, e di aver compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di 169 cittadini extracomunitari di origine africana e asiatica, utilizzando e conducendo un barcone in legno, lungo circa 12 metri, in pessime condizioni di sicurezza e di navigazione, tanto da cagionare la morte di almeno 20 persone, tutte annegate a causa del ribaltamento del predetto barcone a poche miglia dall’isola di Lampedusa; i corpi dei naufraghi venivano recuperati pochi giorni dopo.