Mentre comunità ecclesiale e civile, in una città incredula, gemono, pregano, protestano, discutono e si interrogano, sull’inquietante serie di allarmanti episodi che da qualche tempo avvengono a Favara, a farsi prontamente interprete del disagio generale è la sindaca Anna Alba, appena rientrata da Roma, dove si era recata per motivi istituzionali, legati alla disastrosa situazione finanziaria in cui versa il Comune.
Lo fa con una lettera ufficiale indirizzata al Ministro degli Interni, chiedendo “di fare il possibile per potenziare, sia in strutture che in risorse umane, la presenza dello Stato nel territorio della città”.
Come dire insomma che Favara non ci sta ad essere ricacciata indietro, dopo tutti gli sforzi, soprattutto degli ultimi anni, per scrollarsi da dosso quella brutta fama che l’additava quasi come una città di vero e proprio farwest.
I problemi non sono mai mancati, ma la via decisamente intrapresa è stata quella della legalità, dimostrata anche lo scorso anno, proprio in questi giorni, durante i quali si era in piena campagna elettorale, con un confronto serrato e magari aspro, ma sempre nei limiti della correttezza democratica, che poi, nel segreto dell’urna, ha portato ai risultati di un cambiamento radicale nella gestione amministrativa.
Favara non si piega alla violenza e si appella al Governo.
Dopo l’ennesimo agguato criminale, il Sindaco Anna Alba scrive al Ministro degli interni.
Diversi negli ultimi mesi gli episodi criminosi, ma l’episodio più inquietante che è stato come la goccia che ha fatto traboccare il vaso, si è verificato proprio l’altra notte, tra il 23 ed il 24 maggio u.s., con la sparatoria in cui sono stati esplosi parecchi colpi,… alcuni – pare – anche con armi proprio pesanti, provocando però, per fortuna, solo il ferimento di una persona. Che da anonimi è stata accompagnata all’ospedale, dove è stata operata d’urgenza e superato, – ci si augura – il pericolo di vita.
Tutto è avvenuto in un posto centralissimo, in via Torino, a due passi dalla piazza don Giustino, dove fino a qualche giorno fa c’è stata la sede di tanti uffici municipali.
Nella lettera al Ministro dell’Interno, la Sindaca Alba parla opportunamente di preoccupazioni e disagio sociale, causati “dalla disoccupazione dilagante, dalle pochissime risorse che l’amministrazione comunale può mettere a disposizione della città”, per concludere che a tutto ciò non può “aggiungersi lo sconforto della consapevolezza di vivere in un territorio in cui lo Stato stenta a far sentire la propria presenza… per carenze strutturali, non certo per mancanza di spirito di servizio delle forze dell’ordine locali”.
E fiduciosa che il Ministro, pur con tutti i suoi impegni, riesca a fare di tutto per essere presente, per sostenere l’impegno di una collettività che aspira decisamente a seppellire il passato, comunica che il “10 giugno prossimo, si terrà una fiaccolata per gridare a gran voce che Favara ripudia l’illegalità e il crimine in ogni sua forma”.
Diego Acquisto