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Home » L’angolo di don Diego » Favara con i problemi di oggi, rapportati a quelli di ieri

Favara con i problemi di oggi, rapportati a quelli di ieri

Redazione Di Diego Acquisto
9 Giugno 2024
in L’angolo di don Diego
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Proprio così, perché lo spunto per questo scritto mi è venuto, sfogliando un vecchio libro, nel quale, per caso, mi imbatto con un ritaglio di un articolo  giornalistico del Giornale di Sicilia,   in cui è  ben visibile non solo la data, ma anche il contenuto.

 La data dell’articolo è  del  “sabato 18 ottobre 1986”,  e, naturalmente,  si riferisce ai problemi di allora. Il  titolo è precisamente questo: “Favara-Emergenza per l’acqua, lavoro e servizi….I Comunisti hanno chiesto lo scioglimento del Consiglio”. L’autore dell’articolo è il cronista Lorenzo Rosso, che  riferisce della lettera dei Consiglieri Comunali dell’allora Partito Comunista Italiano, preferendo far conoscere direttamente  il testo, che non ha bisogno i commento.

  I Consiglieri comunali comunisti così si esprimono: “A Favara ormai abbiamo toccato il fondo ! E’ diventata una città invivibile dove si è raggiunto il totale degrado sociale, culturale ed anche istituzionale. Per questo, come Partito Comunista, chiederemo lo scioglimento del Consiglio Comunale e che vengano indette nuove elezioni”.

Lorenzo Rosso commenta: “…I comunisti favaresi  sono passati all’attacco per cercare di sbloccare  una situazione ormai al limite della sopportazione. La Cittadina di 32 mila abitanti, ha delle carenze gravissime in quasi tutti i settori , da quello idrico (l’acqua  viene distribuita ogni venti giorni e per due sole ore al giorno), a quello del servizio di nettezza urbana ed ai servizi socio-sanitari ed assistenziali”.

Non solo ! dopo qualche altra osservazione, sempre riportando il Comunicato dei Consiglieri Comunali comunisti, e riportando ancora le precise parole,  aggiunge: “….gruppi di potere mafioso e non, esterni ed interni ai Partiti che governano la città, hanno condizionato e paralizzato la gestione economica ed amministrativa per cui è stata consumata ogni forma di abuso dettato dalla logica clientelare più sfrenata”.

 Ricordiamo che i  Partiti che da tempo governavano la città erano soprattutto laDemocrazia Cristiana, in Consiglio largamente maggioritaria, ma che comunque non aveva la maggioranza assoluta, e  che perciò, in genere,  esprimeva il Sindaco,  ed il Partito Socialista con cui era necessaria l’alleanza per potere governare. 

Il periodo a cui si riferisce l’episodio,  aveva visto in tutto il 1985,  come Sindaco il democristiano Gaspare Vassallo, a cui, nel rispetto dell’alleanza concordata  era seguito nel novembre 1986 il socialista Giovanni Vetro,  di  76 anni, non in buone condizioni di salute, e comunque, come è facile leggere in qualche autorevole, veritiera  testimonianza, “uomo di grande tradizione culturale e sociale”, esponente dell’allora Partito Socialista italiano;  che però muore da sindaco, appena qualche mese dopo la sua elezione,  il 10 febbraio 1987.  

Ma ritorniamo all’articolo di Lorenzo Rosso dell’ottobre 1986, mentre era ancora sindaco Gaspare Vassallo con l’appoggio determinate dei Consiglieri socialisti. Dopo  qualche altra osservazione, sempre sulla situazione amministrativa della Città, da parte dei Consiglieri Comunali del PCI, si fa osservare ancora che :”Il dato più inquietante , comunque, è che nonostante Favara stia morendo nell’incuria e nell’abbandono più totale, vi sono nelle casse del Comune, ad immediata disposizione, circa 38 miliardi di lire che non vengono spesi per le assurde beghe politiche che da anni paralizzano l’amministrazione della cittadina”.

Assai interessante – a mio giudizio – (pur con tutte le lotte e  magagne di quel tempo) –  la sottolineatura da parte dei Comunisti,  dell’esistenza, in cassa di circa 38 miliardi, assolutamente subito disponibili.

 Interessante perché, pensando ai problemi di oggi, adesso con un Sindaco, Comunista e che comunque si rifà a quella cultura comunista, rifondata,  viene subito da chiedersi e da chiedere:  “Adesso, come stanno le cose ?”. 

In questo ricordo del passato, a me pare che ci sia in abbondanza materia su cui riflettere seriamente, confrontandosi con i problemi di oggi.

Uno  scossone salutare a Favara   farebbe bene a tutti, proprio a tutti ed alla Città  ! 

Al cui bene da parte di tutti, ciascuno nel suo ruolo specifico, ha il sacrosanto dovere di contribuire.  E quindi   uno stimolo a tutti:  Amministratori, Partiti, Consiglieri Comunali di tutti i colori. Associazioni civili, culturali, ecclesiali e laiche, di volontariato, e  delle più diverse sensibilità.

Maggiore chiarezza e trasparenza…perché, per esempio, ancora non si sa come sia finito col dissesto e con l’apposita Commissione nominata  per farvi fronte; se questa Commissione  sia ancora in carica,..se ha  completato il lavoro….e se completato, con quali risultati, esiti e conseguenze. Una Commissione questa nominata per il dissesto,  della quale – non si perché -non si  parla più; e non si sa  nulla.

Mentre, in questa strana incertezza, c’è pure chi parla di un nuovo e più disastroso dissesto, che davvero ci auguriamo non corrisponda a verità.   

Comunque  adesso  è  davvero ora di agire; intanto con con qualche conferenza stampa in più,  e  favorire in ogni modo  un dibattito chiaro, franco, sincero e fruttuoso, senza maldestre furbizie di sorta, perché a specie a Favara, per dirla con una battuta arcinota “nessuno è scemo”. Favara credo che davvero chieda e  meriti chiarezza.

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