I familiari di Marianna Bello, la trentottenne favarese dispersa da 18 giorni, hanno rotto il silenzio per ringraziare i soccorritori e coloro che non li hanno mai lasciati soli, lanciare un appello per proseguire nelle ricerche e annunciare che presto sarà presentato un esposto alla magistratura per accertare eventuali responsabilità. Lo hanno fatto nella sede dell’associazione cacciatori “Il Nibbio”, in via Olanda, a pochissimi passi dal centro coordinamento ricerche. Renato Salamone e Flavia Bello, rispettivamente marito e sorella della madre di tre figli, accompagnati dall’avvocato Salvatore Cusumano hanno ringraziato pubblicamente le istituzioni, il comando provinciale dei vigili del fuoco, il Comando provinciale dei carabinieri, la Questura di Agrigento e la Protezione civile. “Ringraziamo anche le istituzioni civili, il sindaco, per la sua presenza anche fisica sui luoghi di ricerca, ma ringraziamo anche il presidente di Aica perché ha fornito mezzi e strumenti a supporto della ricerca. E ringraziamo le istituzioni religiose locali che non hanno lasciati da soli i familiari”, hanno detto.
I familiari di Marianna Bello chiedono che il piano di ricerche non si interrompa e possa continuare, e per questo motivo è stato lanciato un appello al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro degli Interni e al prefetto di Agrigento “affinché Marianna possa tornare a casa, affinché si possa dare una degna sepoltura alla ragazza, affinché i figli possano piangere la propria madre in un luogo degno”. Concluse le ricerche la famiglia presenterà un esposto alla magistratura. “Crediamo sia fondamentale trovare il responsabile di tutto ciò – hanno detto i familiari -, capire se l’allerta ‘gialla’ era davvero ‘gialla’ e non ‘rossa’, capire se ci sono responsabili fra la Protezione civile regionale, e capire soprattutto se, negli anni, il convogliatore sia stato manutenuto a regola d’arte, perché crediamo che se la manutenzione fosse stata fatta oggi non saremmo qui a chiedere o a cercare Marianna. Se la Procura individuerà eventuali responsabili, noi saremo pronti a costituirci parte civile”.
“Noi non sappiamo cosa dire ai bambini, che continuano a chiedere della mamma. L’unica speranza è che Marianna torni a casa, in qualunque condizione essa sia. Chiediamo solo che le ricerche continuino”, ha affermato Flavia Bello. Nonostante l’allerta meteo “gialla” i vigili del fuoco, questa mattina, sono tornati dentro il collettore delle acque piovane di piazza della Libertà, nel rione del “Conzo”. Le ricerche della trentottenne continuano senza sosta. I pompieri, con un piccolo escavatore, stanno spostando e scandagliando delle masse di fango. Presente sul posto il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, e tre pattuglie della polizia di Stato.
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