Uno ha risposto alle domande, gli altri due hanno fatto scena muta. Così gli interrogatori di garanzia, davanti il Gip del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, delle tre delle cinque persone arrestate, l’altra notte, in un blitz congiunto di carabinieri e polizia di Stato, che ha fatto luce sugli omicidi di Enrico Rallo e Salvatore Azzarello, nell’ambito di una faida tra famiglie, per il furto di alcuni mezzi agricoli.
Ha parlato Ignazio Rallo, fratello della prima vittima, accusato di omicidio aggravato in concorso. Secondo la Procura della Repubblica di Agrigento, sarebbe stato lui uno dei tre componenti del commando, che la mattina del 22 agosto del 2017, entrò in azione al Villaggio La Loggia, ammazzando Salvatore Azzarello, a sua volta sospettato di aver ucciso il fratello di Ignazio Rallo nel 2015, davanti ad una pizzeria di Palma di Montechiaro.
“Sono innocente, e non ho mai progettato la vendetta. Fino al momento del mio arresto non sapevo che Salvatore Azzarello, fosse responsabile della morte di mio fratello. Con Angelo Castronovo l’ho visto tre volte occasionalmente”. Hanno scelto la strada del silenzio e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere altri due indagati, Angelo Castronovo, 63 anni, e Roberto Onolfo, 28 anni. Entrambi sono accusati di omicidio. Castronovo è indagato per entrambi gli omicidi. Avrebbe partecipato al delitto Rallo, mentre avrebbe fornito indicazioni per uccidere Azzarello; Onolfo è accusato dell’omicidio proprio di Azzarello.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Vinciguerra, Giovanni Castronovo, Santo Lucia, Chiara Proietto e Maria Licata. La difesa annuncia ricorso al Riesame.