Riconosciuto responsabile di peculato. I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno inflitto la condanna a 2 anni e 9 mesi di reclusione nei confronti di Mario Seggio, 59 anni, ex impiegato del Comune di Ravanusa, arrestato dai carabinieri nel 2019 mentre intascava i soldi delle carte di identità elettroniche dei cittadini. Il pubblico ministero Giulia Sbocchia, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna dell’imputato a quattro anni e quattro mesi di reclusione.
L’avvocato Rosalinda Mangiapane, difensore dell’imputato, aveva chiesto l’assoluzione. Il Comune di Ravanusa si è costituito parte civile, rappresentato dall’avvocato Carmelo Pitrola, adesso sarà risarcito del danno che sarà quantificato in sede civile.
L’indagine è nata da una serie di anomalie denunciate agli inquirenti, tra tutte una evidente discrasia tra il numero di carte di identità emesse e i soldi depositati in cassa. Seggio è accusato di aver intascato circa 30mila euro, che in realtà sarebbero dovuti finire nelle casse comunali, facendosi pagare addirittura in contanti dai cittadini che si recavano nell’ufficio anagrafe per il rilascio della carta di identità elettronica.
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