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Home » Cronaca » Estorsero l’abitazione e 148mila euro dal conto corrente di due anziane: badanti condannati, arrestati e portati in carcere 

Estorsero l’abitazione e 148mila euro dal conto corrente di due anziane: badanti condannati, arrestati e portati in carcere 

1 Luglio 2023
in Cronaca, dalla provincia, evidenza
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Sono stati condannati, con sentenza definitiva, di estorsione continuata in concorso a 6 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno Francesco Nocera, 55 anni, e la compagna Irene Salvatrice Infuso, 42 anni, entrambi di Campobello di Licata. I due imputati avrebbero costretto con la violenza un’ottantenne campobellese che li aveva ingaggiati come badanti a svuotare il conto corrente e impossessandosi di ben 148mila euro, svincolare dei buoni fruttiferi e, persino, intestargli un appartamento. La vittima al processo si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Monica Malogioglio.

Dopo la lettura della sentenza, i due sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Campobello di Licata, che hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione firmato dalla Procura di Agrigento, e dopo le formalità di rito, condotti alla Casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo”, per scontare la pena.

I fatti al centro della vicenda giudiziaria si sono verificati, a più riprese, nel novembre del 2006. Quando la sorella dell’anziana si ammalò ebbe bisogno di un autista per essere accompagnata da Campobello di Licata all’ospedale di Canicattì. Nocera, col quale c’era un rapporto di conoscenza, accettò l’incarico di autista in cambio del compenso di 30 euro. L’uomo a quel punto, secondo la ricostruzione della vicenda, avrebbe presentato la propria compagna alla donna e i due si sarebbero offerti di aiutare le anziane pagando le bollette e sbrigando le altre commissioni quotidiane.

La coppia avrebbe sequestrato in casa la sorella malata legandola a una sedia e minacciando che l’avrebbero uccisa se non fossero state assecondate le loro richieste. E così l’anziana, mentre la sorella era in casa insieme a Nocera, sarebbe andata in banca insieme alla quarantaduenne che fu presentata agli impiegati della filiale come nipote, attribuendole il potere di prelievo di somme in denaro. La donna in pochi giorni avrebbe fatto sparire ben 148mila euro e nei giorni successivi avrebbe minacciato la pensionata per costringerla a svincolare altri buoni fruttiferi postali.

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