Aperti nuovi cantieri per la condotta Landro–Lago Arancio, nell’Agrigentino. A partire da gennaio 2025, sono stati avviati i lavori di rifunzionalizzazione della traversa Landro, con lo scopo di riattivare il sistema di adduzione che collega le sorgenti fluviali al lago Arancio.
Il progetto ha raggiunto l’80% di esecuzione e dovrebbe concludersi entro il mese di maggio. I tecnici hanno già completato gran parte delle operazioni più delicate: la pulizia dei torrenti Landro, San Giacomo e dei Mulini, il ripristino dei meccanismi idraulici, e la riparazione dei tratti più compromessi della condotta.
Uno degli obiettivi principali di questo intervento è mettere a disposizione acqua per l’irrigazione agricola, risorsa preziosa per il comparto primario dell’Agrigentino. Secondo i dati forniti, è già stato possibile attivare le traverse e far confluire nella condotta circa 200 litri d’acqua al secondo.
Questo ha permesso non solo di evitare lo sversamento in mare delle acque piovane, ma anche di fornire un contributo concreto al Consorzio di bonifica, che potrà così distribuire l’acqua nei campi con maggiore regolarità.
A garantire l’esecuzione tecnica dei progetti sono stati gli uffici del Genio civile di Palermo e Agrigento, incardinati nel Dipartimento regionale tecnico. La loro funzione è stata decisiva nel coordinare le attività sul territorio, assicurando il rispetto delle tempistiche e la qualità degli interventi.
La scarsità d’acqua, le dispersioni lungo le reti e la difficoltà nel trattenere le risorse disponibili hanno spinto l’amministrazione regionale a pianificare un pacchetto di interventi mirati, promossi e monitorati dalla cabina di regia voluta da Schifani. «Proseguiamo con determinazione – ha dichiarato il governatore – e vigiliamo con attenzione sull’attuazione di quanto previsto. Gli interventi realizzati in pochi mesi evidenziano quanto sia essenziale la manutenzione degli impianti ».
Anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, ha sottolineato il valore delle opere portate avanti: «Grazie ai lavori di pulizia lungo le aste fluviali e al ripristino delle traverse, è stato possibile garantire un maggiore approvvigionamento idrico potabile ed evitare sversamenti in mare nel territorio agrigentino».
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