Rinnovamento in vista: il centrodestra si prepara alle elezioni dei Liberi Consorzi, con Agrigento al centro della sfida politica
Il 15 dicembre si terranno le prossime consultazioni elettorali per le ex province, oggi denominate liberi consorzi. La data era già stata individuata durante un vertice di maggioranza del centrodestra alla Regione, e ora è ufficiale. In questa tornata elettorale, tuttavia, non saranno i cittadini a recarsi alle urne per rinnovare i vertici degli enti, ma esclusivamente sindaci e consiglieri comunali. Sei province andranno al voto (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani) per eleggere i presidenti e i consiglieri dei liberi consorzi. Nelle tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) si voterà solo per i Consigli metropolitani, poiché la presidenza dell’ente sarà affidata al sindaco della Città metropolitana.
Il 15 dicembre si vota per i Liberi Consorzi: il centrodestra si gioca la leadership ad Agrigento
Ad Agrigento, la partita si gioca sulla scelta di affidare la guida del libero consorzio al sindaco del capoluogo, misurando così la compattezza del centrodestra. Infatti, a Palermo, il centrodestra ha già trovato un accordo non solo sulla data del voto, ma anche sulla scelta dei rappresentanti. Tutto fa pensare che ad Agrigento la scelta ricadrà sul sindaco della città, attualmente Capitale Italiana della Cultura 2025. È qui che si verificherà la solidità della coalizione di centrodestra: l’elezione del sindaco Franco Miccichè, considerata la più rappresentativa e sostenuta dalla maggioranza, potrebbe avere l’effetto di far slittare le elezioni comunali da ottobre 2025 alla primavera del 2026. L’ultima tornata elettorale si è tenuta ad ottobre, una data insolita legata all’emergenza pandemica, che già aveva posticipato il mandato precedente. In Sicilia, di solito, si vota in primavera.
Attualmente, i Liberi Consorzi comunali sono guidati da dirigenti regionali in qualità di commissari, una gestione straordinaria che dura da dieci anni. Con le elezioni di secondo livello, verranno finalmente rinnovati i vertici di questi enti, come confermato dalle decisioni prese durante la riunione dei partiti di maggioranza che sostengono il governo Schifani.
La legge che aboliva le vecchie province, voluta dall’allora governatore Rosario Crocetta, verrà finalmente attuata completamente per la prima volta. Tuttavia, all’interno del centrodestra non mancano le pressioni per ripristinare l’elezione diretta dei presidenti delle province e dei consiglieri provinciali. Il nodo cruciale rimane la dotazione finanziaria di enti che, nell’ultimo decennio, sono stati lasciati senza risorse.
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