Il pubblico ministero della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione per l’ex consigliere comunale di Licata, dimissionario, Giuseppe Scozzari, coinvolto nell’ambito dell’inchiesta “Assedio”, che ha fatto luce sui vertici e affiliati delle famiglie mafiose di Cosa Nostra di Licata. E’ accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo è in corso di svolgimento, con il rito abbreviato, davanti al Gup del Tribunale di Palermo, Paolo Magro.
Il 9 dicembre è fissata l’arringa del difensore dell’imputato, l’avvocato Giovanni Di Benedetto. Poi il giudice emetterà la sentenza. L’operazione “Assedio” è stata condotta sul campo dai carabinieri di Agrigento e Licata, con il coordinamento dei magistrati della Dda palermitana.
Secondo l’accusa Scozzari avrebbe chiesto ed ottenuto, in occasione delle elezioni del giugno del 2018, all’esito delle quali è stato eletto, l’appoggio del capomafia Angelo Occhipinti. In cambio avrebbe garantito la sua disponibilità all’organizzazione in diverse circostanze, principalmente nell’ambito di necessità di carattere diagnostico presso l’ospedale di Licata.
E avrebbe messo a disposizione il suo ruolo politico all’interno del Comune, al fine di fare ottenere al capomafia Occhipinti, e al cognato di quest’ultimo, Raimondo Semprevivo la regolarizzazione amministrativa di un’area sottoposta a sequestro penale. Nei giorni scorsi c’è stata la requisitoria del Pm sul troncone abbreviato, con la richiesta di 11 condanne per oltre 130 anni di carcere.
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