E se la destra realizzasse quelle riforme che la sinistra al potere ha promesso e non realizzato? Un interrogativo strano e provocatorio, ma che può venire e addirittura sicuramente può venire nella mente di non pochi. Credo che possa essere questo l’interrogativo che si potranno porre, tra gli altri, anche una certa maggioranza gli italiani. Un interrogativo che potrebbe tormentare la coscienza di tanti e che in questi ultimi giorni da campagna elettorale, sino a venerdì 23 settembre a mezzanotte, sarà magari, – (se non con la crudezza del titolo che abbiano usato, ma comunque, sicuramente, in qualche modo nella sostanza )- oggetto anche di pubbliche discussioni e confronto. Perché poi, dopo abbondanti ventiquattro ore di riflessione, dalle ore 7 nella mattina di domenica 25settembre, sino alle ore 23, a urne aperte ognuno nel segreto del seggio elettorale dovrà depositare la sua scheda con la scelta operata. E naturalmente parliamo d quelli che si recheranno alle urne, che davvero vorremmo che fossero la stragrande maggioranza, pur pensando in questo momento che, purtroppo, l’astensionismo, davvero sempre inopportuno ed infecondo, stavolta potrebbe davvero danneggiare tutti ed anche, purtroppo, la stessa democrazia, che invece deve stare a cuore a tutti e che coll’astensionismo viene invece sicuramente danneggiata. Detto quanto sopra ! per quanto riguarda la Chiesa, diciamo subito che l non solo la Chiesa non è un partito politico (cosa che riteniamo ovvia !) ma soprattutto, dopo tutto il travaglio anche culturale e spirituale di questi ultimi decenni, diciamo che non è un partito solo dei cattolici. Perché come ha voluto precisare lo stesso Papa Francesco, non servirebbe e non avrebbe “le capacità convocatorie”, perché farebbe quello per cui non è stata chiamata”. Chiarissimo come sempre Papa Francesco! Che, però, di fronte alla specifica domanda seguente: “Un cattolico può fare politica?”, con la stessa chiarezza risponde: – “DEVE!”aggiungendo che san Paolo VI, ha detto che “la politica è una delle forme più alte della carità, perché cerca il bene comune”. A questo punto la domanda provocatoria che abbiamo posto nel titolo, diciamo che non spetta noi dare una risposta, ma a quanti militano dall’altra parte, specie se al governo, per un certo periodo. Gli italiani intanto hanno davanti la realtà con le statistiche che tutti possono controllare, a cui nelle risposte tuti i responsabili dei vari Partiti, di destra, sinistra o Centro, specie in quest’ultimo periodo da campagna elettorale, dovrebbero e devono dare risposte concrete e credibili, senza giri di parole, riconoscendo magari eventuali manchevolezze. Per esempio: i dati statistici riferiscono che, negli ultimi dieci anni, in Italia, la realtà dice che sommando le ricchezze dei sei milioni di italiani più poveri, la cifra che si ottiene non raggiunge il patrimonio posseduto dai tre miliardari più ricchi del paese. Cioè, solo tre persone concentrano tanta ricchezza di quanta ne ha il 10% della popolazione italiana. Cioè, “negli ultimi dieci anni, in Italia la disuguaglianza si è intensificata. I divari tra i ricchi e i poveri sono aumentati e cresce il numero di persone in condizioni di povertà estrema. I gruppi a più basso reddito non sembrano aver beneficiato della debole ripresa economica degli ultimi anni”. Se è vero questo, con la conseguenza che tutti comprendiamo, – con il mancato adeguamento della tassazione con criterio conseguente – veramente c’ è da dire che “indignarsi non basta più!” Significa che le diseguaglianze si sono non ridotte,ma intensificate, anche con l’apporto della pandemia che è sopravvenuta.Pandemia che ha significato povertà per tanti e profitti, magari incredibili, per una certa fascia ristretta. La campagna elettorale si deve concentrare su temi precisi e problemi concreti. Con uno scambio di opinioni rispettoso, senza veleni, franco, chiaro e democratico, senza furbesche, interessate divagazioni su altri temi. Il popolo italiano in stragrande maggioranza ha raggiunto una maturità capace di capire tutto e giudicare poi conseguentemente nel segreto dell’urna. E le votazioni periodiche sono l’essenza ed il sale della democrazia, che il popolo ha conquistato dopo l’esperienza terrificante del nazifascismo, che tutti i Partiti in gara considerano consegnato a giudizio della storia, giurando fedeltà alla nostra meravigliosa Costituzione Repubblicana. Costituzione che, nel caso, prevede pure come possa essere, democraticamente, modificata in qualche punto, per garantire però meglio i valori fondamentali.