Ancora in lutto la Chiesa Agrigentina;ci ha lasciato don Liborio Russotto
Improvvisa ed inaspettata ancora una notizia di lutto presbiterale per la Chiesa agrigentina. Una notizia che si diffonde nelle prime ore di oggi, memoria liturgica di S. Vito martire. La notizia della scomparsa dalla scena di questo mondo di un figura di parroco, particolarmente noto nella zona della montagna, cioé don Liborio Russotto.
Il quale diciamo subito è fratello gemello del più noto don Salvatore, anche lui presbitero, prematuramente scomparso nel febbraio 2013 dopo essere stato per tantissimi anni fedele segretario del Vescovo Petralia in tutti gli anni del suo travagliato servizio episcopale nella nostra Diocesi; e quindi poi col vescovo Mons primo stimatissimo parroco e fondatore della Chiesa Parrocchia di Fontanelle.
Due fratelli gemelli, ordinati presbiteri, ma non assieme, sempre da Mons. Petralia nella Concattedrale di S. Domenico in Agrigento, essendo stato orinato per primo don Salvatore il 2 luglio 1967, mentre don Liborio, oggi scomparso è stato ordinato l’anno successivo il 30 giugno 1968.
Don Liborio, nativo di Cammarata nel gennaio del 1941, dopo l’ordinazione presbiterale è stato sempre a Cammarata, nella Parrocchia S. Vito martire, prima come vicario cooperatore del venerando P. Consiglio, e quindi a succedergli dopo la morte, come Parroco nella stessa parrocchia dal 4 giugno 1977.
Sorprende la singolare coincidenza che don Liborio abbia concluso la sua vita sulla terra proprio oggi festa di S. Vito, nella cui omonima parrocchia di Cammaratache ha prestato servito per ben 51 anni.
Don Liborio era molto conosciuto nella zona della Montagna, per un periodo anche vicario foraneo, apprezzato docente di religione nell’unico Istituto di scuola secondaria di secondo grado, al punto che per non pochi anni ha svolto anche il ruolo di vice-preside.
Oltre al dolore per la scomparsa del fratello gemello nel 2013, ha però avuto al gioia di celebrare l’anno scorso il 50° di sacerdozio, con grandi manifestazioni di stima ed affetto da parte dei parrocchiani e non solo.
Alla notizia della sua scomparsa, stamattina, mi è venuto in mente chissà perché, il versetto che si recitava una volta in latino nell’Ufficio dei Confessori della fede….cioé : “ Qui pius, prudens, humilis, pudicus sobriam duxit sine labe vitam”. .Che tradotto significa…”ha condotto senza macchia la sua vita ….………prudente, umile, sobrio, pudico”.
Un ideale da tenere sempre presente, a cui tutti, malgrado qualche compressibile fragilità. Bisognerebbe sempre puntare.
Un ideale che – guardando tante situazioni – ha fatto riflettere subito dagli inizi del suo pontificato questo straordinario Papa Francesco, che ha avuto parole dure contro il carrierismo, precisando che “Nell’esercizio dell’autorità… non dobbiamo mai dimenticare che il vero potere, a qualunque livello, è il servizio, che ha il suo vertice luminoso sulla Croce”.
Diego Acquisto
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
