È morto Giovanni SaitoE’ stato per ben 8 volte sindaco di Licata con diversi schieramenti politica dalla vecchia Democrazia cristiana a Forza Italia di Silvio Berlusconi, governando la città per oltre 14 anni. E’ morto ieri nel tardo pomeriggio Giovanni Saito, uno dei personaggi politici più noti di Licata. Saito aveva 84 anni e da un po’ di tempo era malato ed era stato ricoverato in una struttura specializzata per malati di Alzheimer. Non si è mai sposato ma aveva tanti nipoti a cui era molto legato. L’ultimo mandato di Giovanni Saito da sindaco è stato nel periodo dall’otto giugno 1998 al 10 giugno 2003 con la lista “Polo del buon governo”. Saito si era ricandidato alle elezioni amministrative successive ma non aveva nemmeno raggiunto il ballottaggio. Con lui a Licata sono stati “conosciuti” i due enfant prodige di Forza Italia, l’attuale ministro degli Esteri Angelino Alfano ed il deputato di Sicilia futura Michele Cimino, entrambi parlamentari all’Assemblea regionale siciliana. E nel periodo in cui Saito era sindaco, la città di Licata esprimeva anche un deputato alla Camera, l’onorevole Giuseppe Amato. Con Saito sono state realizzate diverse opere pubbliche. Tra quelle più importanti i due viadotti sul fiume Salso. Ma era molto determinato nell’affrontare la questione dell’emergenza idrica e giornalmente monitorava le scorte di acqua contenute nei serbatoi idrici della città, prestando particolare attenzione al fatto che il gestore idrico si attenesse ai quantitativi di acqua al secondo destinati alla città di Licata. Ma è stato anche molto determinato quando si è trattato di affrontare la questione abusivismo con le prime demolizioni di immobili costruiti senza licenza al mare, chiedendo all’allora Prefetto Ciro Lo Mastro di fermare le ruspe per evitare disordini sociali. Ieri sera una camera ardente è stata allestita nella funeral house. Molta gente ha reso visita al feretro ed ha lasciato un ricordo in un apposito registro che la famiglia ha fatto sistemare all’ingresso della struttura. Oggi alle 18 si terranno i funerali nella chiesa Madre. (Paolo Picone)
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