Prime giornate di lavoro in Reparto, per il dottor Enzo Fontana, 71 anni, agrigentino doc, ex deputato regionale e nazionale ed ex presidente, per due mandati consecutivi, della Provincia Regionale di Agrigento. Fontana, medico specializzato in chirurgia generale e chirurgia vascolare, in pensione da dieci anni dopo essere stato primario del Pronto Soccorso nel vecchio ospedale “San Giovanni di Dio” di via Giovanni XXIII, l’altro giorno è tornato, dopo tanti anni di attività politica, ad indossare il camice e a visitare i pazienti ricoverati in Astanteria in attesa di una diagnosi per essere avviati ai reparti o prossimi alle dimissioni.
“Perché sono tornato ad indossare il camice? Perché sento di essere ancora utile – spiega Fontana. – Sento di aver ancora qualcosa da dare. In verità sono sempre stato collegato con il mondo della sanità, anche quando facevo politica. Ho continuato a visitare e ad operare, in alcune occasioni, e non mi sono mai fermato. Così come fu durante il periodo della pandemia, quando mi sono offerto come medico vaccinatore, oggi mi è stato nuovamente chiesto di tornare in campo per dare una mano in una struttura ospedaliera che necessita di risorse umane vista la carenza”.
Fontana dunque lavorerà con un contratto a termine per tre mesi – “poi si vedrà” dice. E conferma di essere contento di questa sua “nuova per così dire” veste professionale: “Nonostante l’età, sono uno che non sta mai fermo e quando mi lancio in una nuova esperienza, lo faccio sempre con grande passione ed entusiasmo”.
-E’ opinione comune che lo sfascio della sanità sia per tanti versi colpa dei politici. Lei, che è stato
parlamentare per dieci anni, cosa risponde?
“Devo dire che la politica ha certamente le sue responsabilità per scelte del passato. Perché si e guardato, più che alla cura dei pazienti, a far quadrare i conti. Vero che la salute non ha prezzo, ma ha i suoi costi. Soprattutto di questi tempi, bisogna porre grande attenzione all’aspetto economico. Purtroppo dal 2009, dopo i tagli sui posti letto effettuati negli Anni 80 dal ministro Donat Cattin e poi dal ministro Balduzzi e a seguire dalla Lorenzin, si è tagliato moltissimo sul numero dei posti letto, riducendo al lumicino la disponibilità. Questi grandi tagli, hanno condizionato fortemente l’intero sistema. A tutto ciò, si aggiunga la grave carenza di personale medico che appesantisce ulteriormente l’intero sistema per non parlare della “medicina difensiva” che oggi viene praticata per effetto delle numerosissime denunce, a mio parere per la maggior parte speculative. Tutto questo ha creato il caos che oggi registriamo soprattutto nei Pronto soccorsi dell’intera nazione che sono il vero filtro degli ospedali. Ricordo – continua Fontana – che da parlamentare sono intervenuto più volte per segnalare che la politica dei tagli alla Sanità sarebbe stata deleteria e che il numero programmato per l’accesso degli studenti ai corsi universitari in Medicina, era sottostimato”.
-Lei ha diretto il Pronto Soccorso dell’ospedale vecchio per molti anni. Cosa è cambiato rispetto ad allora?”
“Erano altri tempi – risponde. – Innanzitutto all’epoca avevamo più posti letto e poi gli accessi al Pronto soccorso erano di gran lunga inferiori perché funzionava meglio il territorio con l’azione dei medici di base. Negli anni ho registrato che sono stati tagliati considerevolmente i posti letto in Astanteria e al contempo il numero degli accessi al Pronto Soccorso è lievitato a dismisura. Oggi al “San Giovanni di Dio” ho però trovato una situazione in netto miglioramento, rispetto a qualche tempo fa, e questo grazie all’opera del dottore Giuseppe Caramanno e dei colleghi che lo hanno collaborato, realizzando una postazione cardiologica h 12 garantendo così di poter seguire un buon 30 per cento di pazienti che accedono al pronto soccorso. Speriamo – conclude Enzo Fontana – che per il prosieguo, vi siano condizioni migliori rispetto al recente passato”.
LORENZO ROSSO
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