Nonostante fosse ristretto ai domiciliari, dopo avere manomesso il braccialetto elettronico, si è allontanato dall’abitazione per andare in ospedale, al “San Giacomo d’Altopasso”, perché non stava bene. In ospedale dove ha fatto ritorno in ambulanza anche una seconda volta. Partita la segnalazione dei carabinieri, a carico del quarantacinquenne licatese Calogero Occhipinti, è arrivato un provvedimento di aggravamento della precedente misura.
E’ stato arrestato, proprio dai militari dell’Arma, e riportato in carcere. L’uomo, difeso dall’avvocato Gaspare Lombardo, è accusato di evasione dagli arresti domiciliari.
Occhipinti lo scorso anno era stato arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Stefano Zammuto, perché, stando all’accusa, millantando parentele mafiose, avrebbe messo a segno delle estorsioni mentre era agli arresti domiciliari. A formalizzare denuncia, allora, furono le vittime delle estorsioni, a cui avrebbe chiesto somme che oscillavano dalle 50 alle 200 euro. Almeno 5 le estorsioni consumate o tentate in un breve lasso di tempo.