Nel cuore del panorama politico agrigentino si è consumato un evento che ha acceso i riflettori sulla crisi interna e sulle dinamiche di potere all’interno del Partito Democratico. Simone Di Paola, dopo quattro intensi anni al vertice della segreteria provinciale, ha annunciato le sue dimissioni. Il suo comunicato, diffusosi sui social e riportato da più testate locali, sottolinea una scelta dettata dalla necessità di preservare la propria integrità e coerenza politica, evitando strumentalizzazioni che avrebbero potuto compromettere il mandato affidatogli.
Scrive Di Paola: “Dopo alcuni giorni di pausa e riflessione, ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di segretario provinciale del Partito Democratico di Agrigento. Semplicemente, così da evitare strumentalizzazioni o inesistenti ricostruzioni, ho ritenuto che non vi fossero più le condizioni politiche necessarie a portare avanti, con la dovuta serenità e con la certezza di poter onorare il mandato congressuale ricevuto, il mio ruolo di guida unitaria del partito agrigentino. Pertanto, essendo notoriamente per nulla attaccato a ruoli, poltrone o medagliette, ho ritenuto serio fare un passo indietro, in coerenza con questo mio convincimento. Rinvio ad un secondo momento l’onere di approfondire meglio le ragioni di questa mia scelta. Al momento desidero soltanto ringraziare quanti mi hanno dato il grande onore di scegliermi per guidare il PD nella mia provincia e quanti mi hanno onorato della loro amicizia e stima, collaborandomi in questi quattro lunghi, entusiasmanti anni di lavoro insieme. Rappresentare il mio partito è stato l’onore della mia vita. Mi riprendo la mia dimensione di militante e continuerò a lavorare con la stessa passione di sempre per la crescita di un partito che considero casa mia”.
La sua scelta, espressa con parole chiare – “evitare strumentalizzazioni o inesistenti ricostruzioni” – evidenzia il desiderio di non cadere vittime di dinamiche che rischiavano di trasformare l’impegno politico in mera lotta per il potere. Questa posizione, basata su un rigoroso codice etico, sottolinea l’importanza di mantenere una leadership coerente e trasparente, soprattutto nei momenti di instabilità.
Il contesto in cui si inserisce questa decisione è caratterizzato da forti tensioni politiche locali. Le trasformazioni e le alleanze mutevoli del panorama agrigentino hanno creato un ambiente in cui il dialogo costruttivo appare sempre più difficile, spingendo alcuni esponenti a prendere decisioni radicali per non compromettere i propri ideali.
Un ulteriore elemento di riflessione riguarda il duplice ruolo di Di Paola, che, oltre alla segreteria provinciale, ricopre un incarico istituzionale come assessore nel comune di Sciacca. Questa doppia veste ha potuto accentuare il conflitto tra la dimensione militante e quella istituzionale, costringendolo a dover scegliere tra l’impegno diretto nella politica e la possibilità di influenzare positivamente sul territorio. La sua decisione di ritirarsi dalla segreteria, pur mantenendo attiva la propria militanza, rappresenta un esempio di responsabilità personale e coerenza nei confronti dei valori che ha sempre difeso.

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