Ha chiamato il 112, per segnalare che la vicina, una ragazza madre, stava maltrattando il figlio piccolo. I carabinieri, da lì a poco, hanno fatto scattare un blitz per verificare la veridicità della segnalazione. Ma appena entrati nell’abitazione di una trentenne, anche lei agrigentina, hanno trovato il figlioletto che dormiva, nell’assoluto silenzio. Quindi è saltata fuori un’altra verità, e D.D.P., una 37enne, di Agrigento, è stata denunciata e iscritta sul registro degli indagati con l’ipotesi di reato di calunnia.
La vicenda è approdata in un’aula di tribunale. Il Gup Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto il rinvio a giudizio della 37enne. Il processo è fissato davanti al giudice monocratico Giuseppe Miceli, per il prossimo 13 gennaio. La trentenne, presunta vittima della vicenda, si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Monica Malogioglio.
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