AGRIGENTO – Akragas, fine della corsa. Quello che in molti temevano si è concretizzato. A due settimane dalla sfida casalinga con il Licata, la partita più attesa dai tifosi dell’Akragas, è arrivata la nota ufficiale del ritiro dal campionato di Serie D.
«Una decisione presa da tutta la società nella sua interezza», commenta il patron Giuseppe Deni. «Dopo aver preso atto del disinteresse da parte della città, non possiamo fare gli eroi. Da un’attenta e sofferta valutazione, il club ha preso atto dell’impossibilità di garantire la continuità della stagione agonistica e ha deciso con responsabilità di interrompere il percorso intrapreso».
Nonostante questa dolorosa decisione, la società ha confermato il proprio impegno nella crescita dei giovani talenti e la volontà di proseguire regolarmente le attività del settore giovanile, con l’obiettivo di garantire continuità e sviluppo al movimento calcistico locale.
«Avevo chiesto tempo», dichiara il sindaco Francesco Miccichè, «perché non si possono trovare imprenditori pronti a rilevare la società dall’oggi al domani. Avevamo già individuato persone disposte ad una mano d’aiuto, ma di fatto non si sono mai fatte avanti. Tra mille impegni e tante emergenze cittadine, in questi giorni siamo anche presi con la Festa del Mandorlo in Fiore e Agrigento 2025. Stavamo cercando di individuare forze sane che potessero garantire un aiuto concreto e duraturo. Per farlo, però, occorreva ancora del tempo. Dispiace perché nessuno mi aveva avvisato del ritiro della squadra, che apprendo in un momento già denso di impegni».
L’Akragas, ormai destinata alla retrocessione con appena 3 vittorie in 27 partite e soli 15 punti, lontana 15 lunghezze dalla penultima in classifica (il Licata) e con tre allenatori cambiati in corsa, ha deciso dunque di non proseguire il campionato, finendo nel peggiore dei modi e rischiando di compromettere la regolarità del torneo, favorendo la corsa della Reggina sul Siracusa, attualmente in lotta per il primato.
Eppure, il pubblico e la tifoseria non hanno mai fatto mancare la propria presenza, sia pure con una certa freddezza, allo stadio Esseneto e persino in trasferta. Solo di recente era arrivata la notizia del finanziamento per la realizzazione dell’impianto di illuminazione e delle migliorie della struttura, ma il progetto sembra ormai destinato a rimanere in sospeso.
«Un’opera tanto attesa quanto fondamentale», sottolinea l’assessore allo Sport, Gerlando Piparo. «Voglio ringraziare Deni per l’impegno profuso. Oggi non è il tempo delle recriminazioni, ma della riflessione e della responsabilità. Comprendo la difficoltà delle scelte compiute e non intendo addossare colpe a nessuno. Piuttosto, voglio sottolineare che gli sforzi profusi da chi ha investito in questo progetto devono servire come monito e ispirazione per il futuro. L’Akragas non è solo una squadra, ma un simbolo della nostra storia, della nostra identità e della passione di un’intera città». L’assessore ha poi concluso con un augurio: «Spero che sia solo un capitolo chiuso e non la fine del calcio agrigentino». Leggi anche: Akragas, un amore tradito: la rabbia della Curva Sud
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