Tre medici dell’Istituto “Maugeri” di Ribera sono stati rinviati a giudizio per il decesso di Laura Gulino, la 37enne saccense morta il 28 luglio 2020 per embolia polmonare. Il processo si aprirà il 9 novembre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sciacca. Secondo l’accusa i sanitari non avrebbero valutato in modo corretto l’esito degli esami a cui la donna era stata sottoposta e non avrebbero disposto gli accertamenti diagnostici necessari per identificare l’embolia polmonare in atto che, dopo tre giorni, non le lasciò scampo.
Operando, quindi, secondo la Procura con “negligenza, imprudenza e/o imperizia”. La famiglia di Laura Gulino, ancora scossa per quanto accaduto, è assistita da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di malasanità.
La donna si era rivolta alle cure di diversi ospedali già nel giugno del 2020 perché avvertiva dei malesseri. Il 2 luglio viene trasferita all’istituto “Maugeri” e il 25 luglio manifesta il primo episodio di embolia polmonare ma gli accertamenti, sostengono dalla Giesse, vengono effettuati solo tre giorni dopo, quando il quadro clinico precipita e la donna muore. “Nel periodo tra il 25 e il 28 luglio 2020 – scrive il consulente tecnico – i sanitari che ebbero in cura Laura Gulino non riconobbero un chiarissimo quadro di embolia polmonare massima”.