C’è pure un ventenne agrigentino, fra i cinque componenti della baby gang finiti in carcere, con l’accusa di avere appiccato un incendio a una pasticceria vicino a piazza Piola, nel quartiere di Città Studi, a Milano. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Dda. In manette sono finiti Dennis Picarella, Bruno Carlo Affinito, Marco Stilo, Davide Ventura, e Claudio Pio Russo Introito di Agrigento.
Le indagini dei militari del nucleo investigativo di Milano, coordinate dalla Dda, sono iniziate dopo l’incendio doloso alla pasticceria, avvenuto lo scorso 19 ottobre. Dalla ricostruzione dei carabinieri, fatta anche attraverso attività tecniche e studio dei social network, pare che i cinque, all’1.30 del 19 ottobre con un flessibile abbiano tagliato la saracinesca della pasticceria, e versato all’interno una grande quantità di liquido infiammabile.
Le fiamme hanno distrutto il locale, e gli incendiari sono scappati a bordo di un’auto presa a noleggio dall’agrigentino, che avrebbe utilizzato i suoi dati veri, compreso il numero di telefono, per registrarsi all’app della società di sharing. Con quel mezzo avrebbe poi fatto da autista. La pasticceria, dove uno dei cinque era impiegato, era stata oggetto di altri due analoghi episodi nei mesi precedenti.
Pare che la baby gang sarebbe stata ingaggiata con 500 euro da alcuni mandanti rimasti ignoti. Da quanto riferiscono i carabinieri, si stava adoperando per programmare un altro raid con le stesse modalità. Questa mattina, durante le perquisizioni dei cinque arrestati e di altre tre persone indirettamente coinvolte nell’incendio doloso, i militari hanno trovato i vestiti e il flessibile utilizzati durante l’incendio in pasticceria, oltre a circa 15 grammi di cocaina suddivisa in dosi, circa 45 grammi di hashish e materiale per il taglio e il confezionamento dello stupefacente.
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