Dal “Porcellum” al “Rosatellum”, verso il 4 marzo per le elezioni politiche
La data è ormai vicinissima e dopodomani, cioè venerdì prossimo 2 marzo a mezzanotte, si chiude la campagna elettorale. Quando per legge tutti devono tacere, al fine di favorire la riflessione, prima di che recarsi nel seggio elettorale e nel segreto della cabina esprimere la propria scelta. L’inizio delle votazioni è infatti previsto per le ore 7 di domenica 4 marzo, con la possibilità di votare sino alle ore 23, quando ultimate le operazioni inizierà lo spoglio.
Con tutta franchezza, ci sentiamo di dire che abbiamo davanti forse l’elezione del Parlamento Italiano meno coinvolgente di questi 70 anni di vita repubblicana. Perché sono in tanti a non sentirsi coinvolti, a non sentirsi parte attiva… non c’è un contatto con i Partiti e nemmeno con i candidati, verso i quali non si può operare nessuna scelta. Bisogna solo mettere una croce sul simbolo e si debbono quindi votare i candidati cosi come sono nell’ordine che è stato stabilito da chi comanda.
Questa è la legge, il cosiddetto “Rosatellum”, la legge elettorale, approvata alla scadenza della legislatura, forse appositamente pensata per limitare la sovranità popolare, che pure è il fondamento della democrazia, come stabilisce giustamente la nostra Carta Costituzionale. E perciò forse anche questa legge “Rosatellum” è incostituzionale…. così come è stata dichiarata incostituzionale la legge precedente, la legge, cosiddetta “Porcellum”.
Che è la legge, quest’ultima, che ha generato il Parlamento che è stato appena sciolto e che ha prodotto forse allora un nuovo “Porcellum”, come possibilmente ci potrà far sapere fra qualche anno la Corte Costituzionale, quando avrà esaminato i ricorsi che sono stati presentati.
Ci viene ovviamente da chiedere come mai non sia prevista alcuna sanzione per quelli che operano contro lo spirito della Costituzione….! Intanto dopo una legislatura in cui il Parlamento è risultato composto da una legge dichiarata incostituzionale, l’attuale situazione italiana, è quella che è.
Una situazione spesso assai diversa da quella che viene raccontata da alcuni leader politici con una certa disinvolta interpretazione di alcune statistiche. Una situazione cioè che ci pare socialmente disastrosa, specialmente al Sud e nelle isole, dove la povertà si è molto dilatata, la forbice delle diseguaglianze non ne parliamo, e con le mille facce delle forme vecchie e nuove di schiavitù che ne sono venute fuori, a cui deve sottostare chi ha la fortuna di trovare un lavoro, per giunta quasi sempre precario.
La campagna elettorale ci è sembrata e ancora ci sembra in queste ultime ore, ricca di polemiche, veleni, parole fuorvianti e promesse mirabolanti,.
Un argomento eluso, tranne qualche eccezione,… e su cui invece una grande fascia di opinione pubblica gradirebbe molto sentire parlare, è quello del taglio degli elevati stipendi, con tanti, troppi privilegi, della casta e clientela politica collegata.
Con le votazioni, oltre all’indirizzo generale, si dà ai cittadini la possibilità di una punizione per chi ha già praticato la mala politica.
Non credo che si possa mettere in dubbio la validità del principio che dice essere eticamente doveroso punire chi ha abusato della fiducia, chi ha praticato cioè la mala politica trascurando il bene comune.
Nel quadro poco confortante, ma reale che abbiamo descritto c’è poi l’insofferenza di larghe fasce di popolo che non condivide tante scelte di carattere etico che sono state approvate con leggi cosiddette civili, ma che proprio civili forse non sono, toccando punti etici molto sensibili, riguardanti il rapporto tra i sessi di genere diverso, la cui diversità voluta dalla natura si cerca di fare scomparire con una cultura di tipo pseudo-progressista; e quindi una certa concezione della famiglia fonata su matrimonio… e poi ancora, come ciliegina su una torta avvelenata, il tema delicatissimo del fine vita.
Su questo versante eticamente sensibile , ci sembra in atto un rifiuto trasversale, sotterraneo che, a nostro giudizio, cresce attualmente nel tessuto sociale, e non sappiamo se potrà determinare una vera e propria sorpresa, vanificando così gran parte della strategia della distrazione con temi come razzismo, Fascismo, Comunismo ecc… che sono sì importanti, ma forse non la priorità, costituita sicuramente dai problemi di giustizia sociale che si preferisce eludere.
Ed a commento di tutto e malgrado la legge “Rosatellum” bisogna raccomandare a tutti di andare a votare. E non solo perché il voto, oltre che una conquista è un diritto-dovere, ma per non indebolire ulteriormente la democrazia, consentendo a chi non lo merita di raggiungere i suoi scopi.
Ed i Vescovi siciliani per tempo ci hanno ricordato che “tutti dobbiamo avere a cuore il presente e l’avvenire della Comunità”. Ed “avere a cuore” significa innanzitutto interrogarsi, informarsi, cercare di capire, superare la tendenza alla rassegnazione o quella scaricare sempre sugli altri la responsabilità di quello che non va |! E quindi partecipare.