Una delle maggiori lacune del nostro sistema sanitario è stata da sempre quella di non considerare salute mentale e salute fisica sullo stesso piano. Mentre a tutti i cittadini è garantito un medico di base e l’accesso alle cure, lo stesso non vale per il supporto psicologico: per questa mancanza, spesso, le persone che ne hanno bisogno sono costrette a rivolgersi a professionisti privati. Altrettanto spesso, per l’impossibilità di sostenere i costi, molte persone sono costrette a rinunciare al sostegno psicologico di cui avrebbero bisogno.
La situazione degli ultimi due anni ci ha fatto assistere a una vera e propria impennata delle richieste di aiuto psicologico da parte dei cittadini, trovatisi ad avere a che fare con un mondo che, per via della pandemia e di tutte le conseguenze da essa implicate, ha improvvisamente perso ogni punto di riferimento.
La Sicilia non è certamente rimasta immune da questa crescita esponenziale delle richieste, con il solo sportello dedicato della provincia di Agrigento che parla di più di 1400 richieste di colloqui in presenza in seguito alle prime riaperture al pubblico. Tuttavia, questa cifra rappresenta solamente una frazione dell’effettivo numero di persone che vorrebbero accedere ai servizi e, per una questione “culturale”, non se lo concedono.
Le statistiche sull’incidenza della pandemia sulla salute mentale degli italiani, infatti, parlano di una grossa fetta della popolazione che ha sperimentato almeno forme minori di disagio psicologico negli ultimi due anni e mezzo. Questo rende ragionevole pensare che le richieste totali per gli sportelli di assistenza psicologica siciliani dovrebbero essere almeno il triplo: perché allora i numeri rimangono così bassi?
La risposta sta probabilmente nella presunta “vergogna” che andare dallo psicologo causa in alcune persone particolarmente sensibili al giudizio altrui, dovuta soprattutto ai numerosi pregiudizi di cui ancora sono oggetto coloro che manifestano questa necessità. È per questo che, probabilmente, molte persone cercano di farlo nella maniera più discreta possibile, se non addirittura in segreto.
In questo contesto, i servizi online di psicologia si inseriscono come valido sostegno sia alle strutture sanitarie che ai cittadini. Le piattaforme come Unobravo, che forniscono servizi di psicologia da remoto, mettendo in contatto pazienti e professionisti tramite un’applicazione online, forniscono ai cittadini una modalità semplice, discreta e immediata per accedere al supporto psicologico erogato da parte di professionisti attentamente selezionati.
L’incontro di persona, all’interno di servizi come Unobravo, è sostituto da incontri virtuali che avvengono tramite l’applicazione stessa. Tutto è gestito all’interno dell’applicazione, compresi appuntamenti e costi.
Quali benefici porta l’utilizzo di una piattaforma di psicologia online?
In base al nostro discorso di prima, il principale vantaggio risiede sicuramente nella discrezione: chiunque, infatti, può prenotare le proprie sedute e accedervi direttamente da casa godendo del necessario supporto psicologico. La praticità di Unobravo, inoltre, sta nell’intuitività dell’app, scaricabile su tutti i dispositivi mobili e smartphone, e nella semplicità con cui è possibile prenotare la propria seduta con un professionista qualificato. Inoltre, il primo incontro è sempre gratuito.
La possibilità di svolgere il colloquio da remoto, inoltre, avvantaggia il paziente e gli consente di risparmiare sui costi di trasferimento allo studio del proprio terapeuta in termini di denaro e tempo.
In buona sostanza, l’opzione online è ideale per persone molto occupate, discrete, alla ricerca di un’alternativa più flessibile.