In Sicilia torna a crescere il tasso di contagio calcolato solo sui tamponi molecolari, che sono quelli da cui sono emersi i positivi. I tasso varia dal 12,6 di ieri a 13,3. La Sicilia è la seconda regione in Italia per fattore Rt, salito a quota 1,27, e con un livello di rischio alto di diffusione del Covid. Peggio fa solo il Molise con Rt a 1,38.
L’Isola resterà in zona rossa fino al 31 gennaio. Poi sarà rivalutata dal Ministero, e classificata in base ai dati pubblicati nel prossimo report, che prenderà in esame la settimana dal 18 al 24 gennaio.
La Sicilia ha un parametro alto, decisivo per finire automaticamente in zona rossa, se accompagnato da Rt che nell’intervallo inferiore è pari a 1,25. Come anche la scorsa settimana, non ha ancora superato questo limite, attestandosi a 1,23 nell’intervallo inferiore. Il presidente Nello Musumeci, ha dichiarato che qualora i contagi non calino, è pronto a istituire un lockdown totale come nel marzo scorso.
E c’è anche un boom di contagi fra operatori sanitari, che hanno eseguito la prima dose del vaccino anticovid, in servizio nei reparti di ospedali, soprattutto palermitani, dove sono esplosi i focolai, come al Civico di Palermo, con oltre decine di pazienti non vaccinati, e una ventina tra medici e infermieri. Tutti i sanitari avevano ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer, fra il 31 dicembre e il 7 gennaio, ed erano in attesa della seconda dose. Anche fra i contagiati del Policlinico, dove sono esplosi cluster in Cardiologia, Cardiochirurgia, Gastroenterologia e altri reparti, la maggioranza degli operatori risultati positivi si erano vaccinati e aspettavano il richiamo. Solo il richiamo, infatti, garantisce una copertura al 95 per cento dopo 7 giorni dalla somministrazione.