I familiari di un impiegato di Poste Italiane della provincia di Agrigento, L.M.G., 42 anni, morto l’11 settembre dell’anno scorso, dopo aver contratto il Covid-19 in ufficio ad agosto, contagiato da un collega anch’esso positivo, hanno avanzato alla sede Inail di Agrigento la richiesta di Riconoscimento di Infortunio sul lavoro e, poiché ne è conseguita anche la morte, della “Rendita ai Superstiti”, ma l’Istituto ha rigettato la domanda.
Da qui la decisione di rivolgersi all’avvocato Domenico Schembri, il quale ravvisati tutti i presupposti previsti dalla normativa sugli infortuni sul lavoro e quelli della recente raccomandazione Inail n. 8/2021, la quale richiama i criteri a cui riferirsi nella fase di valutazione del rischio per individuare elementi di prova precisi gravi e concordanti che portino alla presunzione di contagio, ha avviato un contenzioso dinanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale di Agrigento.
Gli eredi dell’impiegato postale, dunque, assistiti dall’avvocato Schembri, sono pronti a chiedere al Tribunale di Agrigento l’accertamento dell’avvenuto contagio da Covid-19 in ufficio, il riconoscimento di tale contagio, in base alla normativa vigente, come infortunio sul lavoro e, poiché, ne è conseguita anche la morte, la condanna dell’Inail ad erogare la “Rendita ai superstiti” agli eredi.