Il sindaco di Agrigento è stato il primo ad invocare la zona rossa. Dopo un incontro con il prefetto ed un contatto con il presidente della regione già martedì scorso aveva chiesto la possibilità di misure più severe. “Purtroppo – dice Francesco Miccichè – ci troviamo a piangere le conseguenze di uno stretto numero di cittadini che evidentemente non ha rispettato i protocolli anticovid. Comportamenti scorretti che ancora oggi, dopo mesi di pandemia, ci costringono a vedere il numero di contagi salire”. Una situazione che ha portato, secondo il sindaco Francesco Miccichè, a inevitabili nuove misure restrittive che il primo cittadino aveva auspicato venissero prese a livello regionale e non di singolo comune. “Dispiace – aggiunge – per le attività produttive, ristoratori, negozianti, ma purtroppo al momento prevale la necessità di salvaguardare la salute pubblica”. E proprio in quest’ottica il sindaco di Agrigento, a seguito del continuo aumento di casi di cittadini contagiati dal Covid-19, che hanno posto la città capoluogo al primo posto per contagi in provincia, e al fine di limitare quanto più possibile il contagio in città, in via precauzionale, aveva già disposto con propria ordinanza sindacale n. 6 del 14 gennaio 2021, la chiusura tutti i mercatini rionali, ludoteche, baby parking, e asili privati. “Lo scorso 8 gennaio – ricorda – prima ancora delle disposizioni regionali firmate dal Presidente Nello Musumeci, preoccupato per il rischio di un aumento dei contagi avevo predisposto la chiusura di tutte le scuole elementari e medie sia inferiori che superiori della città. Il 10 gennaio anche la scuola materna e gli asili nido, perchè, anche se l’ordinanza del Governatore della Regione Musumeci non prevede la chiusura di asili nido e scuole materne, dopo aver consultato il mio staff, ho ritenuto non avesse senso lasciarle aperte mentre si chiudevano le elementari, medie e le superiori”.