Sembrano per ora rientrate le proteste dei detenuti delle carceri siciliane contro le misure di prevenzione a causa del coronavirus. I reclusi chiedono anche indulto e amnistia. Negli istituti di pena rimane alta la tensione e fuori sostano blindati delle forze dell’ordine con poliziotti e carabinieri. La protesta nel carcere Pagliarelli è rientrata, così come nel carcere Ucciardone dove i detenuti urlavano battendo oggetti e gettavano carta e lenzuola date alle fiamme dalle finestre delle celle.
A Siracusa i detenuti hanno dato alle fiamme le lenzuola e hanno danneggiato arredi nel blocco 50 del carcere di Cavadonna. Circa 150 persone hanno partecipato alla protesta bruciando suppellettili e utilizzando le brande per sfondare alcuni cancelli. La popolazione nel carcere è di circa 680 detenuti, circa cento in più della capienza massima.
A Trapani una trentina di detenuti è salita sui tetti nel carcere trapanese “Cerulli” protestando e dando fuoco a materassi. Manifestazioni di protesta sono state registrate anche nel carcere Malaspina a Caltanissetta, nel “Luigi Bodenza” a Enna, nella casa circondariale Gazzi a Messina, e qualche protesta anche al carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, da parte di detenuti e delle loro famiglie, ma al momento è tutto sotto controllo.
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