Si comincia a parlare della ripresa e in questi giorni abbiamo sentito politici e rappresentanti delle varie categorie esprimere la loro opinione sul futuro e sulle misure di sostegno che Governo nazionale Regionale vogliono portare avanti per farci uscire dalla gravissima crisi che ci aspetta appena torneremo a uscire di casa. Per avere una opinione tecnica abbiamo deciso di sentire telefonicamente Sergio Vella, lungimirante imprenditore agrigentino per chiedergli quale futuro economico ci aspetta.
“Questo momento di crisi sta facendo affiorare in ciascuno di noi i veri valori della vita che mi auguro restino alla fine di questa emergenza. Personalmente ho riscoperto il gusto di stare con i miei figli, che mostrano grande maturità, nonostante la giovane età. Mi fa piacere costatare che Agrigento, e in generale la Sicilia, sta rispondendo benissimo agli appelli delle istituzioni. E’ la prova che quando ci sono le emergenze gli Italiani sono bravi e sanno fare fronte comune.
- Come vede le misure di sostegno del Governo e della Regione e da imprenditore che messaggio può mandare agli agrigentini.
“In questo momento le risorse non sarebbero mai sufficienti a colmare la crisi. Gli imprenditori non possono sperare che i mancati guadagni siano colmati dagli aiuti dello stato. Troppo facile criticare in questa fase. E’ vero che ognuno ha difficoltà differenti. Impiegati, imprenditori del turismo, professionisti e piccole imprese hanno perdite ed esigenze differenti. Non è facile per lo stato riuscire ad accontentare tutti. Va detto che noi meridionali, paradossalmente, saremo i meno penalizzati, perché qui si vive molto di posti fissi e di piccole attività imprenditoriali. I veri problemi saranno per le grandi aziende.
- Turismo e accoglienza, conviene investire?
“Chi ha possibilità di investire, deve farlo oggi. Oggi è il momento migliore perché quando il mercato si riprenderà sarà difficile per tutti. Nei momenti di difficoltà riescono le cose migliori, occorre avere coraggio, rispettare le regole, muoversi con tutte le precauzioni e senza spavalderie. Evitando locali e zone affollate, dopodiché oggi è il momento migliore per investire, lo insegna la storia.
- Un messaggio di speranza?
“Sappiamo che tutto passerà. Basta guardare alla Cina, basta guardare ai risultati dell’ultimo periodo. Ma non finirà presto. Forse lo stato di emergenza si protrarrà ancora per un anno, ma finirà. Dobbiamo solo fare attenzione al rispetto delle regole che sono state imposte per tutelare tutti. Dobbiamo crederci e sapere che, come dopo tutte le guerre, ci sarà una rinascita e una crescita. E’ difficile dirlo in questo momento, ma sono certo che le cose miglioreranno. Oggi bisogna pensare al rispetto delle regole, prima di tutto, perché sono solo per la nostra tutela e poi pensare positivamente cominciando con la mente a proiettarci al domani.
- L’impegno per la Volley Aragona continua?
“E’ presto per pensarci. La Pallavolo Aragona è fatta da tanti sponsor. E’ vero, io sono il principale, ma a convincerci sarà il fatto che in futuro con meno soldi possiamo puntare al salto di campionato. Tutto questo dipende dall’evoluzione della pandemia, bisognerà capire se si potrà tornare alla normalità, credo che dopo giugno possiamo ragionare e capire cosa fare.
- Si aspettava azzeramento del campionato?
“Sarebbe stato più logico convalidare la classifica e dare la promozione alle squadre prime al girone di andate. Onestamente non condivido la scelta di azzerare, ci sono rimasto male ma sono convinto che in futuro, a seguito di difficoltà economiche oggettive che tutti le società avranno, la lega dovrà ridisegnare i campionati e probabilmente saranno ripescate le squadre che hanno dato prova di solidità. Se così fosse penso che insieme agli altri sponsor possiamo valutare la possibilità di andare avanti e regalare una gioia ai tifosi.