“Caro ‘concittadino politico’, ti “scrivo” perche’ ci dovete dare una mano. Qua non e’ piu’ un discorso di colore politico, e’ un discorso di giustizia sociale, di rispetto verso dei lavoratori in prima linea. Iniziamo ad ammalarci anche noi, iniziano a morire anche noi. Non costringeteci, a fare azioni che non vogliamo fare. Solo ieri, in Sicilia, sono state chiuse 4 postazioni 118, per positivita’ di numerosi colleghi, ed e’ solo l’inizio”. Inizia cosi’ una lettera scritta ai politici da due operatori del 118 Carlo Alagna di Palermo e Francesco Alfano di Agrigento sulla difficile e angosciante condizione nella quale loro e i colleghi sono costretti a lavorare per l’emergenza coronavirus. “Fate un’interrogazione qualsiasi cosa per chiedere che immediatamente siano rettificate le ultime circolari – aggiungono i due operatori – che sminuendo il ruolo di operatore sanitario del autista-soccorritore, abbassa il livello di dpi da utilizzare ed addirittura in alcuni casi li elimina completamente ritenendoli non necessari. E’ bene che sappiate tutti, che questa e’ una guerra, dove non e’ certo il vincitore ma di sicuro e’ certa la vittima. Dateci una mano, dateci voce in tutte le sedi istituzionali. Ma datecela adesso, prima che sia troppo tardi”.
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