Dopo il lancio della raccolta fondi di Salvatore Moribondo, lanciata su gofoundme, è la volta di un’altra iniziativa firmata Francesco Rao. Iniziativa da subito al vaglio degli inquirenti, per un sospetto tentativo di frutta.
La raccolta fondi incriminata – arrivata già a superare i 4 mila euro – è relativa all’acquisto di respiratori, attrezzature per fronteggiare l’Emergenza Covid 19.
Nell’annuncio si legge: “Data l’emergenza sanitaria in cui ci troviamo io e la mia amica Alessia abbiamo pensato che anche noi nel nostro piccolo potremmo aiutare la struttura ospedaliera della nostra città, l’ospedale ‘’San Giovanni di Dio’’, donando dei fondi per l’acquisto di respiratori o altri strumenti medici da utilizzare per allestire nuove postazioni di terapia intensiva, apparecchiature sanitarie del cui acquisto verificherò personalmente caricando foto sui miei canali social e sui principali quotidiani locali. Donate, donate, donate cercando di non dimenticare che la solidarietà, sopratutto in momenti difficili come questo, è l’unico progetto che non fallisce mai”.
L’iniziativa, degna di lode, è stata inizialmente accusata dallo stesso Antonello Seminerio, direttore Sanitario dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento di non rispettare le regole amministrative previste, poi smentita dallo stesso Sindaco Firetto, il quale ha giustificato il gesto dei giovani, dichiarando che hanno semplicemente gestito male l’iniziativa poiché dovevano attenersi a un regolamento ben preciso che prevede accordi con azienda ospedaliera provinciale e azienda ospedaliera, ma che in ogni caso non vi è alcun principio di reato di truffa.
Alfonso Rao, tra i fautori dell’iniziativa, raggiunto dalle telecamere di Agrigento Oggi – ha tenuto a chiarire la situazione sostenendo che:
“Ho creato la raccolta fondi insieme ai miei amici- sul modello di quello lanciato per il San Raffaele – per aiutare l’Ospedale di Agrigento. Ammetto che però, per nostra inesperienza, si è creata confusione. E’ stato difficile parlare coi direttori sanitari di Agrigento. Ci hanno accusati di truffa.
La situazione – prosegue Rao – è stata chiarita anche col sindaco. Il nostro obiettivo era ed è aiutare il nostro Ospedale, dove speriamo di far arrivare presto il nostro contributo. Stiamo valutando con gli organi competenti come far arrivare il fondo nel pieno delle regole e della trasparenza.