Facevano sesso in auto, identificati e sanzionati per atti osceni
L’attività tecnico-investigativa condotta dalla capitaneria in merito ai reati di natura ambienatale, ha consentito anche di accertare che 15 soggetti, regolarmente identificati, erano intenti ad assumere atteggiamenti osceni, ritenuti, palesemente in contrasto ai principi di carattere etico-sociale ed attinenti a comportamenti che offendono il pubblico pudore. Le coppie gay, si appartavano in auto, nell’area del Kaos, nei pressi dei dissalatori, per fare sesso, ingnare che sul posto era in atto un’azione di monitoraggio da parte degli uomini della capitaneria di porto, per indagare sui reati di inquinamento ambientale.
Operazione Kaos Calmo
Il tutto rientra nell’ambito dell “Operazione Kaos calmo” che è servito a portare avanti una “Forte azione di repressione dei reati ambientali consumati nell’ambito del demanio marittimo”. L’operazione costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa scaturita nel settembre del 2018 e caratterizzata da una serie di controlli finalizzati al contrasto del fenomeno dei cosiddetti roghi tossici e dello smaltimento illegale di rifiuti, operato anche dai gestori di attività commerciali al fine di abbattere drasticamente ed in modo del tutto illegale i costi di gestione relativamente al corretto smaltimento dei rifiuti che avrebbero dovuto essere conferiti presso apposite discariche mediante ditte specializzate autorizzate allo scopo.
Indagini condotte dalla procura della repubblica di Agrigento
Le indagini condotte dai militari operanti, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Paola Vetro ha consentito, grazie all’utilizzo di attività tecniche, riscontri
sul campo e controlli mirati, eseguiti anche mediante l’installazione di otto videocamere di sorveglianza, la compiuta identificazione di 6 soggetti deferiti all’A.G. per le ipotesi di
violazione degli articoli 256 commi 1 e 2, 256-bis e 192 comma 1 del Testo Unico Ambientale, e 635 del Codice Penale, essendosi resi responsabili dello smaltimento illecito continuativo di rifiuti e per avere dato alle fiamme i rifiuti abbandonati nella discarica pubblica abusiva costituita da decine di tonnellate di rifiuti di vario genere classificati speciali pericolosi e non.
Filiera illegale dello smaltimento dei riufiuti speciali urbani
Gli accertamenti compiuti hanno permesso di ricostruire l’intera filiera illegale dello smaltimento dei rifiuti speciali ed urbani, con la compiacenza dei dipendenti delle società
stesse per il “disfacimento” delle più disparate tipologie di rifiuti, anche ingombranti, ivi trasportati.
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