Controllo dei carabinieri in una Rsa “Santa Teresa del Bambino Gesù” – Ipab -, che ospita 49 anziani, a Campobello di Licata. Riscontrate diverse irregolarità. Denunciato il commissario straordinario della casa di riposo. Rinvenuti e sequestrati alimenti in cattivo stato di conservazione, alcuni dei quali, scaduti.
Gli anziani sono la popolazione più a rischio e, mai come in questo drammatico momento, l’arma dei carabinieri si presenta al loro fianco.
Con la progressiva diffusione epidemica da Coronavirus, il dispositivo di controllo messo in campo dai militari si è rimodulato anche al fine di rilevare possibili criticità riguardanti la gestione di residenze per anziani. Come nel caso di Campobello di Licata, dove grazie ad un’ispezione è stato scongiurato il peggio per gli “ospiti” della struttura.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta al Comando provinciale, alla presenza del comandante della Compagnia di Licata, il capitano Francesco Lucarelli, e del maggiore e responsabile del Nas di Palermo, Giovanni Trifirò.
Sono state riscontrate gravi irregolarità nella conservazione, nella preparazione e nella somministrazione degli alimenti.
Ecco perché il personale dipendente della Sezione operativa, insieme con i carabinieri della locale Stazione e del Nucleo antisofisticazione e sanità di Palermo ha sequestrato ben 29 confezioni di carne surgelata mal conservata, per un peso complessivo di 55 kg., e 114 confezioni di latte scaduto.
E non è tutto. Nell’ambito dell’attività d’indagine è stata rilevata l’omessa predisposizione ed attuazione del documento di valutazione dei rischi con appendice Covid-19 da parte del datore di lavoro. Da qui la denuncia in stato di libertà di F.M., 58enne di Ravanusa, Commissario straordinario e rappresentante legale della casa di riposo in questione.
Non è passata inosservata la presenza di calcinacci davanti alle uscite di sicurezza. Sul posto, infatti, è intervenuto il personale del servizio di prevenzione protezione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asp di Agrigento, che ha disposto pertanto la rimozione.
Oltre al sequestro degli alimenti mal conservati, è stata elevata una sanzione amministrativa per un importo pari a 2.000 euro, nei confronti dell’impiegato regionale.
Da rilevare, infine, che i casi più gravi del Covid-19, come tristemente noto, si sono manifestati dallo scorso marzo ad oggi soprattutto nei pazienti più anziani e con una alta letalità. Purtroppo anche adesso nei soggetti più vulnerabili e con difese immunitarie più basse, il virus, come risaputo, amplifica la propria aggressività.
Indossare la mascherina, disinfettare/lavare le mani e soprattutto mantenere la distanza, oggi è fondamentale.
Purtroppo non sono state riscontrate le cautele che andrebbero adottate per evitare possibili e drammatici contagi fra gli ospiti della struttura, quale ad esempio la misurazione della temperatura corporea.
Una prevenzione da parte dell’Arma dei carabinieri nei confronti degli anziani: persone maggiormente fragili per età e/o per patologie pregresse, che – soprattutto in questa angosciosa fase – sono chiamate a stare ancora più attente rispetto ad altre.