La scorsa settimana si è insediata la nuova consulta sul turismo di Agrigento che ha visto riunire, all’ex collegio dei Filippini, amministrazione comunale e una rappresentanza di associazioni e comparti operanti nel settore turistico agrigentino. Da quella riunione sono emerse diverse opportunità su cui dovrebbe puntare Agrigento per rilanciare il turismo. Il presidente dell’associazione, Tante case, tante idee, Domenico Vecchio, sentiti i componenti della consulta, ha messo nero su bianco le richieste su cui si dovrebbe puntare.
“Intanto occorre puntualizzare – dice Vecchio- che a differenza della precedente consulta istituita esclusivamente per l’applicazione della tassa di soggiorno, che ricordiamo è una tassa di scopo spendibile a fini meramente turistici, la nuova consulta abbraccia un più vasto ambito che dovrebbe contemplare aspetti e progettualità. Indiscutibilmente il settore turistico è in città la voce di maggiore risonanza economica, a questo fanno riferimento le tante attività imprenditoriali nate di recente che hanno conferito ad Agrigento una personalità meno provinciale che in passato. I tanti locali, la ristorazione, gli impianti balneari, i percorsi esperienziali e emozionali ma principalmente le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere – continua – hanno messo in moto un indotto produttivo che è esponenzialmente cresciuto prima che la pandemia arrestasse la vita lavorativa in tutto il mondo.”
E qui arriva la prima proposta: “La nuova consulta sul turismo dovrebbe – continua il presidente di Tante case, tante idee – convogliare ed organizzare i differenti aspetti che compongono il grande quadro del settore tenendo conto di quelle che sono le visioni strettamente settoriali di ogni categoria partecipante.” Ma una così vasta operazione richiede necessariamente una progettualità chiara e comprensibile e, secondo Vecchio, “occorrerebbe porsi alcune domande cominciando dalla più banale ma non per questo inutile: Di cosa necessità la nostra città affinchè risulti organizzata per visitatori? Le risposte dovrebbero tracciare un primo intervento operativo per la costruzione di una Agrigento come meta turistica.
Altra domanda fondamentale è: Come renderla attrattiva? E cioè per quali motivi i turisti dovrebbero scegliere Agrigento piuttosto che un’altra località? In questa sezione andrebbe collocato un calendario annuale di eventi ben organizzato e gestito tenendo conto che la nostra città nel periodo estivo si vende comunque da sola vista la bellezza del nostro litorale e il clima esotico. Ecco dunque che occorrerebbe mettere in moto gli ingranaggi per puntare sulla destagionalizzazione in modo da cancellare la discutibile prerogativa di turismo stagionale che da sempre ci limita. Il nostro caldo e assolato autunno dovrebbe richiamare un target preciso di ospiti, giovani pensionati, visitatori provenienti dai paesi più freddi che difficilmente sopportano le torride estati, turisti che per diversi motivi preferiscono viaggiare in bassa stagione ed offrire loro una serie di eventi che faccia da cassa di risonanza per soggiorni mediamente lunghi. Autunno in festa, Inverno che profuma di primavera, week end primaverili oltre che la rinomata Sagra del mandorlo in fiore potrebbero essere idee incentivanti e produttive.” La consulta dovrebbe occuparsi , poi, di uno dei nodi più ostici con cui abbiamo sempre dovute fare i conti. Come raggiungerci? “La viabilità – afferma ancora Domenico Vecchio- è sempre stata il nostro tallone di Achille. Occorre guardare molto oltre e cominciare a ragionare seriamente cercando, incontrando e stabilendo contatti solidi con chi produce spostamenti e dunque con compagnie aeree, grandi tour operators e con le ferrovie italiane.
E poi servirebbe aumentare le corse degli autobus che, passando dalla Valle dei Templi, colleghino il centro con San Leone.” Altra nota dolente è il carente decoro che bisognerebbe curare. “Questi aspetti non sono di facile attuazione ma se non cominciamo a pensare in questi termini dovremo accontentarci solo ed esclusivamente di ciò che abbiamo avuto finora. Ecco dunque che la tassa di soggiorno diventa solo una parte e forse la meno consistente di un sistema progettuale votato al turismo. La rappresentatività delle varie categorie dovrebbe essere uno spunto per ragionare sui vari settori ma occorre una vera e propria cabina di regia, una sorta di consiglio di amministrazione come nelle grandi aziende, composto da chi effettivamente è in grado di gestire i progetti dal nascere alla loro completa realizzazione con l’assunzione di tutte le responsabilità del caso e scadenze inconfutabili. Ci affidiamo dunque alla nuova consulta affinchè possa in maniera veloce e trasparente raggiugere i maggiori risultati in minor tempo possibile offrendo con queste considerazioni materiale sul quale riflettere. Prepariamoci al 2022 nella speranza che gli eventi mondiali ci restituiscano la normalità di cui tutti noi abbiamo bisogno.”
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