No al condono perché “avrebbe disincentivato i comportamenti virtuosi dei cittadini, bisogna sempre rispettare il principio di equità nei confronti dei contribuenti che adempiono ai propri obblighi e al sostenimento delle casse comunali.” Questa la motivazione spiegata dal vice sindaco di Agrigento, Aurelio Trupia, sulla scelta votata in consiglio comunale lo scorso fine gennaio di non aderire alla rottamazione. La decisione sullo stralcio dei debiti fiscali non è certo isolata. Nell’agrigentino anche i comuni di Licata, Favara, Canicattì, Sciacca e tanti altri non faranno “sconti” ai propri concittadini. Incalza Confcommercio: “Non si comprendono – dichiarano tutti i Presidenti di Delegazione di Confcommercio – le ragioni per le quali le amministrazioni comunali siano contrarie all’adesione alla rottamazione prevista dal decreto Milleproroghe, trattandosi di importi irrisori e al tempo stesso difficilmente recuperabili da parte dei comuni”.Confcommercio chiede ad ogni singola amministrazione comunale di esprimersi “sulle proprie intenzioni e sulle motivazioni della scelta”. Il Decreto milleproroghe , oltre alla cosiddetta “rottamazione quater” , prevede, la possibilità per i comuni di stralciare totalmente le cartelle sotto la soglia dei mille euro, previa delibera del Consiglio Comunale da adottarsi entro il 31 marzo. Obiettivo è quello di liberare gli archivi informatici dell’agente della riscossione da innumerevoli cartelle datate nel tempo, di modico importo e di fatto non più esigibili, in quanto già oggetto infruttuoso di diverse richieste coattive al contribuente. “Considerato che l’azione di recupero dei crediti comporta comunque dei costi per le amministrazioni- dicono da Confcommercio- continuare con ulteriori tentativi genererebbe solamente un aumento della spesa a favore dell’agente della riscossione, senza la stessa certezza di entrate nelle casse comunali. Di contro, dal punto di vista della contabilità, molto spesso questi crediti non sono neanche più iscritti nei bilanci comunali, in quanto sono stati già dichiarati inesigibili, per non parlare del fatto che tante di queste cartelle potrebbero anche essere già prescritte, quindi lo stralcio delle stesse non provocherebbe nessun disequilibrio di bilancio.” Per tutti questi motivi, i Presidenti delle delegazioni comunali di Confcommercio Agrigento, invitano le amministrazioni comunali “ad assumere una posizione a favore dell’interesse collettivo, considerato che per un verso i costi sostenuti per un improbabile recupero andrebbero a ricadere su ogni singolo cittadino, mentre per l’altro verso lo sgravio di vecchi debiti per i cittadini che hanno difficolta a pagare, non avrebbe alcuna ricaduta negativa sulle casse cittadine. In un periodo di crisi economica come quello odierno, implacabile con chiunque, ivi comprese le attività imprenditoriali – concludono i Presidenti di Delegazione di Confcommercio Agrigento – una presa di posizione che non contempli l’accoglimento in toto della “rottamazione quater” da parte delle amministrazioni comunali dell’agrigentino, non può essere compresa e certamente non sarà condivisa. Pertanto si auspica che entro il 31 marzo ogni singolo Consiglio comunale accolga la rottamazione delle cartelle attraverso l’approvazione della relativa delibera. Come sempre Confcommercio Agrigento si mette a disposizione per fornire il proprio supporto a tutti i Comuni della provincia”.