Condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione nei confronti dell’imprenditore di Racalmuto, Calogero Romano, di 68 anni, accusato di concorso esterno alla mafia. Il sigillo definitivo alla lunga vicenda giudiziaria è arrivato negli scorsi giorni con la pronuncia della Cassazione. Rigettati i ricorsi dei difensori dichiarati inammissibili. Romano, secondo i giudici, contribuì al rafforzamento di Cosa Nostra, pur non facendone parte.
I giudici ermellini hanno confermato la sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Romano si trova già in carcere da alcune settimane per scontare una condanna a 4 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta.
L’imprenditore, che ha sempre negato le accuse, dovrà risarcire la Provincia regionale, il Comune di Racalmuto e la Regione Sicilia che si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Daniela Posante e Ignazio Valenza e con l’avvocatura di Stato.
L’imprenditore racalmutese, secondo quanto avrebbero accertato alcuni processi, per un periodo molto lungo, di circa una quindicina di anni a partire dal lontano 1992, avrebbe stretto accordi con i boss del paese, in particolare con Maurizio Di Gati, per sviluppare le sue attività imprenditoriali.
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