“La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei candidati coinvolti nei concorsi pubblici. Il diritto di accesso agli atti è fondamentale per garantire la trasparenza e l’equità nelle procedure concorsuali.”
Lo ha dichiarato Avv. Vincenzo Caponnetto, uno dei legali che ha rappresentato il giovane agrigentino nel ricorso contro l’Assessorato Regionale Autonomie Locali e della Funzione Pubblica e del Personale.
“È cruciale che i candidati abbiano la possibilità di accedere alle informazioni che riguardano la valutazione delle loro prestazioni nei concorsi. Questo contribuisce a evitare situazioni di incertezza e a garantire che le decisioni siano prese in modo giusto ed equo.”
Ha sottolineato Avv. Francescochristian Schembri, altro avvocato coinvolto nel caso.
“La decisione del Tribunale è un riconoscimento del fatto che il diritto di accesso agli atti è un mezzo essenziale per la tutela dei diritti individuali. L’accesso ai documenti consente ai candidati di comprendere meglio come sono state prese le decisioni e di identificare eventuali errori o incongruenze.”
Ha aggiunto Avv. Francesco Scopelliti, il terzo avvocato che ha difeso il candidato agrigentino nel procedimento legale.
La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia ha stabilito che il giovane agrigentino ha il diritto di accedere agli atti relativi alla procedura concorsuale e di ottenere informazioni chiare e complete sulla valutazione dei candidati. La decisione sottolinea l’importanza del diritto di accesso agli atti come strumento per garantire la trasparenza e la giustizia nelle procedure di selezione.
“Questa sentenza invia un messaggio forte sul fatto che le amministrazioni pubbliche devono rispettare il diritto di accesso agli atti e fornire informazioni dettagliate e chiare ai candidati. Questo è essenziale per costruire fiducia nel processo concorsuale e garantire che ogni candidato abbia l’opportunità di difendere i propri interessi.”
Hanno concluso gli avvocati che hanno rappresentato con successo il giovane agrigentino nel ricorso.
La sentenza, emessa il 28 agosto 2023, ordina alle autorità coinvolte di consentire l’accesso ai documenti richiesti entro trenta giorni dalla comunicazione. Questo rappresenta un risultato significativo nell’affermare e rafforzare il diritto di accesso agli atti come parte essenziale del processo di selezione nei concorsi pubblici.
Articolo a cura di: Avv. Vincenzo Caponnetto, Avv. Francescochristian Schembri, Avv. Francesco Scopelliti
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