Nei programmi di screening mammografico è una peculiarità fondamentale che ogni operatore, per mantenere la performance adeguata, deve refertare almeno 5.000 mammografie l’anno, ma ci sono lettori lettori che refertano anche 10.000 e fino a 15000 mammografie nello stesso lasso di tempo. Lo ha affermato il dott. Giuseppe Merlino di Caltanissetta nel suo intervento alla giornata conclusiva del convegno su “La Sicilia unita perlo screening del carcinoma alla mammella”, organizzato dall’Accademia di studi mediterranei di Agrigento. “Il numero di mammografie per anno – ha spiegato – impone una formazione ed una responsabilità medico legale,che altre discipline anche in ambito radiologico, non hanno, per cui le linee guida europee e nazionali impongono che i radiologi lettori di mammografie da screening vengano testati e quindi certificati da un organismo universitario, sia all’inizio della loro attività che anno dopo anno. E’ una ‘patente’ paragonabile a quella dei piloti di aerei di linea intercontinentale; del resto è facile dedurre il danno che potrebbe causare un lettore inesperto che si occupa di diagnosi precoce del cancro della mammella in indagini di massa. La Sicilia nel 2020 è stata la prima ed unica regione d’Italia ad organizzare, presso l’Istituto di Radiologia del Policlinico di Palermo, diretto dal Prof.Massimo Midiri e sotto l’egida dell’Assessorato alla Salute Regionale, un corso teorico pratico di certificazione. I Lettori Certificati sono stati 22, appartenenti a tutte le ASP della Regione Siciliana. La pandemia ha purtroppo fermato non solo quasi tutti i programmi di screening mammografico della Sicilia, ma anche il monitoraggio della performance dei Lettori
Certificati”. Dopo di lui il dott. Santo Pitruzzella di Agrigento ha parlato del ruolo del medico di
medicina generale, spiegando che quest’ultimo “riveste un ruolo chiave in tutte le fasi della malattia tumorale dalla prevenzione alla diagnosi e al monitoraggio del paziente per la prevenzione delle recidive” ed aggiungendo che il carcinoma della mammella “è la neoplasia più frequente nelle
donne e la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari., Negli ultimi decenni – ha detto
ancora – si è registrato un aumento della frequenza di diagnosi con una diminuzione della mortalità.
Tale riduzione è attribuibile ad una più ampia diffusione dei programmi di screening, organizzati
dalla struttura pubblica (Asp) o stimolati dal medico di medicina generale, dal miglioramento di
tecniche diagnostiche e programmi terapeutici. Il medico di medicina generale – ha concluso – deve
riservare alla paziente oncologica un’attenzione particolare per gestire l’ansia nelle varie fasi della
malattia”. L’ultima sessione dl convegno è stata aperta con un simposio Samsung su “Ecogtrafioa
mammaria nel terzo millennio: dalla mono alla multiparametricità”, tenuto dal prof. Tom,maso
Bartolotta di Palermo. Nel corso della mattinata sono intervenuti anche il dott. Stefano Pacifici di
Roma ed il dott. Marco Renzo di Siracusa su “Formazione e certificazione del TSRM (tecnico
sanitario di radiologia medica): il punto e prospettive future” e la dott. Carmela Amato di Palermo che ha parlato delle associazioni di volontariato in Sicilia. Le conclusioni sono state tratte dall’assessore regionale all’istruzione prof. Roberto Lagalla e dal responsabile scientifico del convegno prof. Massimo Midiri.
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