È scontro aperto tra maggioranza e opposizione nell’Aula Sollano. La seduta per l’assegnazione delle commissioni si porta dietro strascichi. Dopo che Alessia Bongiovì di Rinasce Agrigento aveva accusato la maggioranza di: «Assegnazione della commissioni pilotate e consiglio instabile», la risposta del presidente del consiglio Giovanni Civiltà, la nota di Davide Cacciatore, arriva adesso una nota congiunta a firma del gruppo di opposizione:
« La vicenda della composizione delle commissioni consiliari al Comune di Agrigento è la chiara dimostrazione della volontà della maggioranza di volere inaugurare un metodo di gestione dell’amministrazione della città con sistemi di prevaricazione e secondo criteri di esclusione e disprezzo per il ruolo e della rappresentanza democratica delle minoranze. La scelta della distribuzione dei consiglieri nelle varie commissioni, approvata dalla sola maggioranza, è illegittima e viola le norme dello Statuto Comunale (art.25 conna 2,3 e 4) tanto da poter essere impugnarta in sede giudiziale e presso il dipartimento delle autonomie locali. Questa scelta è stata giustamente contestata dalla minoranza, anche con l’allontanamento dall’aula, in quanto giudicata inaccettabile e frutto di trattative privatistiche tra gli esponenti della maggioranza. Sono stati ignorati i passaggi formali della convocazione della conferenza dei capi gruppo e di questo è prova l’assenza di verbali comprovanti ogni qualsiasi contraddittorio tra i gruppi consiliari sulle scelte dei consiglieri da inserire in ciascuna commissione. Dopo 75 anni di democrazia, ad Agrigento si torna indietro e si confonde la gestione amministrativa con la gestione del “potere”, smentendo in maniera clamorosa ogni dichiarazione dello stesso primo cittadino che all’indomani della sua elezione affermava di voler essere il Sindaco di tutti e di voler governare nell’interesse di tutta la comunità indipendentemente dal colore e dalle collocazione politica, a meno che “cambiare rotta” non significava solo tornare indietro. Le commissioni consiliari sono uno strumento di lavoro che serve a migliorare la vita amministrativa e non un mezzo per esercitare il potere dei potenti di turno che vogliono attuare solo un assoluto e mortificante controllo di compatibilità politica di ogni atto deliberativo. Per queste ragioni i gruppi di minoranza hanno voluto fortemente manifestare il loro dissenso, per dare piena dignità al ruolo di tutti i consiglieri comunali che, a dispetto di ogni furberia e rocamboleasca manovra di chi vive ancora i sentimenti del settarismo e dell’integralismo , sono e restano il primo e reale raccordo con la volontà popolare ed hanno il compito di assicurare le garanzie di trasparenza e legalità degli atti amministrativi. Su questa linea continuerà l’impegno della minoranza consiliare nel rispetto delle regole e per fare rispettare le regole». I Consiglieri di minoranza Firetto, Bongiovì, Hamel, Bruccoleri, Vitellaro, Amato, Fontana e Spataro.
« Rispettate le minoranze e lo statuto» – Diplomatico era stato l’intervento del presidente Civiltà: «Posso solo dire che la composizione ha rispettato le minoranze che sono state ascoltate in passaggi informali; vi è stata l’interlocuzione fra le diverse parti, vedi verbale ufficio di presidenza e ultima conferenza dei capigruppo in aula. È stato rispettato il regolamento e lo statuto all’art. 26. Finalmente le commissioni potranno riunirsi, eleggere il proprio presidente e iniziare i lavori. Non potevamo sottostare ai giochi dilatori di chi vuol scaricare sugli altri il fallimento della sua azione politica sancito dal tribunale speciale degli elettori».
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