PORTO EMPEDOCLE. “Siamo rammaricati e molto dispiaciuti per la brutta notizia che abbiamo appreso sul web, della chiusura definitiva dell’Italcementi di Porto Empedocle, sembrerebbe uno sberleffo di halloween e invece e una notizia vera, tra l’altro questa notizia viene data in concomitanza di un momento di grande crisi dovuto al corona virus, che butta nello sconforto 28 famiglie. Una notizia che non volevamo sicuramente apprendere. Questa notizia ufficiale da parte dell’Italcementi, pone quattro grossi problemi.
Lo scrive in una nota il responsabile di Cittadinanzattiva per i consumatori utenti e cittadini, Pippo Spataro.
Il proseguo lavorativo di 28 occupati attualmente in questo stabilimento, con tutti i disagi che dovranno affrontare poiché saranno fortunatamente collocati, in altri stabilimenti della società dislocati un po’ in tutta Italia, con il relativo smembramento delle loro famiglie, ma anche la grande disoccupazione che porterà questa insana decisione, poiché vi era un certo indotto che dava lavoro e sostentamento a molte persone e a molte famiglie.
La possibile riconversione dello stabilimento, che dovrebbe essere curata e seguita dai politici del nostro territorio, con proposte, offerte e idee, da poter attirare altre società e quindi potere proseguire una attività lavorativa, in modo da assicurare un minimo livello occupazionale su questa zona, per questo ci rivolgiamo ai politici fattivi e benpensanti, che possano portare avanti e a buon fine le varie trattative.
Dove questo non fosse possibile, per incapacità politica, vi è il grosso problema della bonifica di questo sito, certamente laboriosa, lunga, costosa e non facile e che comunque deve essere a carico dell’Italcementi, non certo a carico della comunità, perché se così fosse, sarebbe il danno seguito dalla beffa. Non vorremmo che succedesse, come e successo, per la dismissione della Montecatini, cioè creare un altro cimitero industriale a Porto Empedocle, dove solo una minima parte di territorio è stato recuperato da un imprenditore locale, che deturpa la vista e inquina l’ambiente della bella città marinara.
Ed infine, questa ulteriore notizia che cade proprio in un momento non certo felice per la nostra nazione e soprattutto per la nostra città, pone il grosso problema dell’ulteriore impoverimento del nostro già disagiato territorio, dove ogni giorno assistiamo che i nostri giovani vanno via perché non trovano il minimo sbocco lavorativo, depauperando cosi ancor di più la nostra provincia.
Questo altro colpo alla nostra asfittica occupazione si poteva evitare se le forze politiche e sociali, avessero messo punti fermi ad una azienda, che ha fatto i soldi su questo territorio e sulle spalle di onesti lavoratori e che adesso, come vuoto a perdere lascia tutto e va via, senza dare conto e ragione a nessuno
Tutto questo determina non solo disperazione ma anche tensioni sociali nel nostro bel territorio
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